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Sicurezza per le imprese, due bandi da 3 milioni: fondi regionali gestiti dalla Camera di Commercio Pn-Ud


19.05.25 – 13.00 – Due bandi, tre milioni di euro complessivi, contributi a fondo perduto fino al 100% della spesa e un obiettivo preciso: sostenere la sicurezza delle piccole imprese e dei pubblici esercizi del Friuli Venezia Giulia. La Regione ha stanziato le risorse e affidato la gestione alla Camera di Commercio Pordenone-Udine, che mette a disposizione delle aziende due misure di sostegno. La prima riguarda l’impiego degli steward nei locali pubblici, la seconda l’acquisto e l’installazione di sistemi di videosorveglianza.

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I contenuti dei bandi sono stati illustrati lunedì 19 maggio in conferenza stampa a Udine dall’assessore regionale alla sicurezza Pierpaolo Roberti e dal presidente della Camera di Commercio Giovanni Da Pozzo, affiancati dal prefetto Domenico Lione e dal questore Domenico Farinacci. Presenti anche i rappresentanti delle categorie economiche, coinvolti nella diffusione delle opportunità a favore delle imprese del territorio.

Il primo bando, del valore complessivo di 2 milioni di euro, è rivolto ai pubblici esercizi dei Comuni di Udine e Pordenone che si dotano o si sono già dotati di steward per la vigilanza e il presidio degli spazi. L’intervento è pensato per sostenere le attività commerciali che investono in presenza qualificata e in prevenzione. Il contributo copre integralmente le spese e può variare da un minimo di 2.000 a un massimo di 30.000 euro per progetto. Le domande si potranno presentare a partire da lunedì 26 maggio fino al 31 dicembre 2025, esclusivamente tramite posta elettronica certificata. Il plafond è stato suddiviso: 500.000 euro sono destinati al territorio del Comune di Pordenone, 1,5 milioni a quello del Comune di Udine.

La seconda misura, già attiva dallo scorso 28 aprile, prevede 1 milione di euro a disposizione per le piccole e medie imprese che intendono installare o potenziare impianti di videosorveglianza, sistemi antintrusione e videoallarme in grado di interagire con le centrali operative. Le spese devono essere sostenute a partire dal 1° novembre 2024 e prima dell’invio della domanda. Anche in questo caso, il contributo è pari al 100% della spesa, con un minimo di 1.000 euro e un massimo di 15.000 euro. Il bando è aperto fino al 30 giugno e, a metà maggio, erano già pervenute una novantina di richieste, suddivise tra le province di Udine e Pordenone.

«Si tratta di fondi importanti, pensati per dare risposte concrete a chi lavora sul territorio e vuole investire in sicurezza», ha dichiarato l’assessore Roberti. «L’intensità del contributo, al 100%, rende questa opportunità da non lasciarsi sfuggire, specie per chi si è già dotato di queste misure o intende farlo a breve».

Sulla stessa linea il presidente della Camera di Commercio Giovanni Da Pozzo, che ha sottolineato il valore di queste azioni in un’ottica di sistema: «La sicurezza è un presupposto fondamentale per la legalità e per un’economia sana. Grazie alla collaborazione fra istituzioni pubbliche e rappresentanze economiche, siamo riusciti a costruire strumenti snelli, facilmente accessibili e immediatamente operativi. Riteniamo possano rappresentare un sostegno concreto per molte imprese locali».

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Anche il questore Farinacci ha rimarcato l’utilità dei sistemi di videosorveglianza, sottolineando non solo il loro ruolo di deterrente, ma anche il supporto fondamentale che offrono nell’attività investigativa, in particolare nella ricostruzione dei fatti. Il prefetto Lione ha elogiato il modello di cooperazione tra pubblico e privato che caratterizza il territorio, definendolo un punto di forza per la promozione di una sicurezza urbana reale e condivisa.

Le imprese interessate possono consultare i dettagli e scaricare i moduli per la domanda direttamente dal sito della Camera di Commercio Pordenone-Udine. Le richieste vanno presentate via Pec agli indirizzi dedicati, differenziati in base alla sede del richiedente.

Con questi due interventi, Regione e sistema camerale rilanciano una politica di sicurezza partecipata, puntando su responsabilità diffusa e strumenti immediatamente accessibili. Una risposta che guarda alla prevenzione, senza perdere di vista il sostegno concreto al tessuto produttivo locale.





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