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Snam lancia il piano di azionariato per i dipendenti




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Ultim’ora news 20 maggio ore 12


Si chiama «Noi Snam» il primo piano di azionariato diffuso Snam che nasce con l’obiettivo di consentire ai dipendenti di investire in azienda, diventandone azionisti e condividendo il valore generato nel lungo periodo. Il piano, valido per il periodo 2025-2027, prevede adesione volontaria ed è rivolto alla totalità dei dipendenti della società: i partecipanti potranno acquistare azioni Snam con risorse proprie o con la conversione del proprio premio di risultato, beneficiando di azioni gratuite (matching shares) al momento dell’acquisto e alla fine del triennio qualora i dipendenti decidano di mantenerle per ulteriori 3 anni (loyalty shares), con vantaggi significativi per operai, impiegati e quadri, che in occasione della prima adesione riceveranno 25 azioni in regalo (welcome shares). Un piano annunciato proprio a ridosso delle nuove norme che hanno introdotto ulteriori benefici fiscali per la compartecipazione dei lavoratori ai risultati finanziari delle imprese anche tramite la distribuzione di premi e azioni, di cui però Snam non beneficerà, a meno di proroghe sulle scadenze.

 

La legge che è stata definitivamente approvata lo scorso 14 maggio al Senato prevede infatti in primo luogo un vantaggio fiscale in caso di distribuzione degli utili dell’impresa. In questi casi la tassazione è ridotta al 5% (destinata a arrivare al 10% dal 2028), come avviene già per i cosiddetti «premi di risultato», ma a due condizioni: che gli utili distribuiti rappresentino una quota non inferiore al 10% di quelli complessivi e che la distribuzione sia effettuata in esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali. «Condizioni non facili da applicare, specie per le imprese più piccole», osserva l’avvocato Alessandro Daverio, partner dello studio legale Daverio & Florio, il quale segnala anche la spaccatura tra le sigle sindacali sulle novità legislative (la Cisl che è stata promotrice della legge mentre la Cgil contraria) e i tempi brevissimi a disposizione delle imprese per beneficiare al meglio degli incentivi.

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per le imprese

 

 

«Il legislatore ha previsto che il trattamento fiscale di favore possa essere utilizzato fino a un limite di 5.000 euro lordi per dipendente», spiega Daverio, «ma le risorse maggiori, pari a 49 milioni, sono state stanziate per il 2025, mentre l’anno prossimo scenderanno a 800 mila euro». La stessa legge prevede poi la possibilità di attribuire «azioni in sostituzione di premi di risultato» e si fa carico dell’ipotesi che le azioni assegnate diano luogo a dividendi per i quali viene introdotto, almeno per l’anno 2025, un beneficio fiscale ulteriore (con un taglio del 50%). Beneficio che potrebbe essere quindi utilizzato anche da Snam ma solo in caso di proroga. Allo stato attuale tutto sembra invece concentrato in quest’anno, con le aziende chiamate a una corsa contro il tempo, altrimenti la legge «rischia di rivelarsi più una dichiarazione d’intenti che una vera riforma operativa», aggiunge Daverio ricordando che un’altra delle previsioni più importanti della legge è che i lavoratori possano nominare loro rappresentanti nei consigli di amministrazione o nei consigli di sorveglianza. Ma anche in questo caso non c’è alcun obbligo con «la scelta lasciata alle imprese e ai contratti collettivi» ricorda e gli «statuti delle società andrebbero appositamente modificati». (riproduzione riservata)



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