Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

affari per 25 miliardi tra caporalato, frodi e fondi pubblici


Il nuovo rapporto Coldiretti-Eurispes rivela un allarmante aumento dei crimini nel settore agroalimentare: caporalato, truffe alimentari, usura e riciclaggio coinvolgono mercati, aziende agricole e fondi pubblici per oltre 25 miliardi di euro.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Il giro d’affari delle agromafie in Italia ha raggiunto i 25,2 miliardi di euro, un dato che testimonia una crescita costante e preoccupante. In poco più di dieci anni, le organizzazioni criminali hanno quasi raddoppiato la loro presenza nel settore agroalimentare, recuperando rapidamente il terreno perso durante la pandemia e ampliando il raggio d’azione a nuove attività illecite.

Il dato emerge dal nuovo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, realizzato da Coldiretti, Eurispes e dalla Fondazione Osservatorio Agromafie, presentato al Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi, sede di Coldiretti a Roma.

Le nuove frontiere dell’illegalità agroalimentare

Il rapporto evidenzia come le agromafie non si limitino più al solo sfruttamento dei lavoratori immigrati tramite caporalato, ma si siano spinte ben oltre, coinvolgendo attività come contraffazione di alimenti, controllo della logistica, appropriazione indebita di terreni agricoli e fondi pubblici, usura, furti e persino cybercrime.

Secondo i dati, le organizzazioni criminali approfittano della complessità burocratica per infiltrarsi nei meccanismi dei finanziamenti pubblici, ottenere illecitamente aziende agricole e riciclare denaro, mentre gli imprenditori agricoli sono spesso vittime di minacce, estorsioni o pressioni per cedere le proprie attività.

Il contesto economico aggravato dalle tensioni geopolitiche e dall’aumento dei costi di produzione degli ultimi anni ha reso molte imprese più vulnerabili e quindi più facilmente attaccabili.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Una rete criminale tra mercati, ristorazione e grande distribuzione

Le infiltrazioni delle agromafie si estendono a mercati ortofrutticoli, grande distribuzione, ristoranti e punti vendita al dettaglio, dove non mancano frodi alimentari, prodotti contraffatti, alimenti senza etichetta o adulterati, spesso presenti anche nei canali low-cost.

I settori più esposti sono vino, olio, riso e mangimi, con l’uso di agrofarmaci vietati e certificazioni biologiche false, in particolare per merci provenienti dall’Est Europa. Il fenomeno dell’Italian Sounding continua a minacciare l’autenticità del Made in Italy, con truffe anche nel packaging che imitano i marchi italiani.

L’allarme condiviso da istituzioni e politica

Alla presentazione del rapporto erano presenti numerose personalità istituzionali e politiche, tra cui Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo di Coldiretti, il presidente di Eurispes Gian Maria Fara, il ministro Francesco Lollobrigida, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il procuratore antimafia Giovanni Melillo, e le presidenti delle commissioni parlamentari Chiara Colosimo e Jacopo Morrone.

Il messaggio è chiaro: l’agromafia è una minaccia crescente per l’economia e la legalità del Paese, e richiede un’azione coordinata e incisiva per tutelare imprese, consumatori e la qualità del cibo italiano.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!