20.05.25 – 13.00 – Udine investe sul rilancio del commercio cittadino con un piano da un milione e mezzo di euro per favorire nuove aperture di attività, sostenere l’imprenditoria locale e migliorare la qualità della vita nei quartieri. Si chiama “Fondo Rilancio Economico” la misura che l’amministrazione comunale ha annunciato in vista del prossimo assestamento di bilancio. Un’iniziativa nata dal confronto con il Distretto del Commercio e le categorie economiche, che punta a rafforzare il tessuto urbano sia in centro storico che nelle zone più periferiche, con particolare attenzione alle botteghe di vicinato e ai servizi essenziali per la cittadinanza.
Il progetto nasce da un percorso di ascolto e progettazione condivisa. Nei mesi scorsi, il Comune ha coinvolto attori locali in incontri e tavoli di lavoro, tra cui il summit SUCCO, che tornerà anche quest’anno, e la firma di un protocollo con l’Università di Udine, la Camera di Commercio e le associazioni di categoria per monitorare in modo scientifico le dinamiche di apertura e chiusura delle attività. L’orizzonte si allarga ora all’evento Udine Retail, previsto per il 16 giugno, che intende favorire l’incontro tra domanda e offerta di spazi commerciali in centro città.
Il fondo sarà diviso tra centro e quartieri, con una prevalenza di risorse destinata a questi ultimi. Novecentomila euro saranno utilizzati per incentivare l’apertura di esercizi artigianali e commerciali nei rioni di Godia – Beivars, Aurora, Laipacco, San Domenico, Villaggio del Sole, San Rocco e Sant’Osvaldo. L’amministrazione punta così a promuovere coesione sociale, contrastare il degrado e rilanciare la vitalità urbana anche fuori dal centro. A quest’ultimo andranno cinquecentomila euro: quattrocentomila per sostenere nuove attività, in particolare nei locali sfitti da almeno un anno, e centomila per incentivare servizi rivolti a famiglie e bambini. Il Comune vuole affiancare chi intende avviare un’impresa, ma anche chi desidera proseguire un’attività di famiglia, con attenzione al ricambio generazionale.
Per ogni nuova apertura sarà possibile ottenere un contributo a fondo perduto pari al 25 per cento delle spese approvate, come ad esempio arredi, attrezzature o software. Il bando, attualmente in fase di definizione, sarà pubblicato entro l’estate. Si stima che ogni progetto potrà beneficiare di un sostegno medio di circa 50 mila euro, con un effetto moltiplicatore che potrebbe generare oltre 6 milioni di investimenti privati in città.
Secondo il vicesindaco Alessandro Venanzi, si tratta di un segnale forte verso chi tiene viva Udine ogni giorno con il proprio lavoro. L’obiettivo è sostenere chi ha già scommesso sulla città e chi vuole farlo ora, offrendo un supporto concreto affinché aprire un’attività non sia un salto nel buio, ma una scelta sostenibile e incoraggiata. Anche le associazioni di categoria hanno accolto con favore il progetto. Rodolfo Totolo, presidente di Confcommercio Udine, ha sottolineato come l’iniziativa possa inserirsi in un più ampio percorso di rigenerazione urbana. Eva Seminara di Confartigianato ha apprezzato in particolare l’attenzione alle piccole attività artigiane nei quartieri, magari in spazi condivisi, segno di una visione inclusiva e vicina alle esigenze reali del territorio.
Per il consigliere comunale Paolo Ermano, presidente della Commissione Bilancio, il bando tiene conto dei cambiamenti sociali in atto e risponde ai bisogni di una popolazione che invecchia, mentre Guido Caufin, manager del Distretto del Commercio, ha evidenziato la capacità del piano di agire su due livelli diversi, ma complementari: da un lato il centro, dove si vuole sostenere il conto economico delle imprese, dall’altro i quartieri, dove si punta a coprire le spese iniziali di apertura.
L’auspicio è che questo intervento possa tradursi in una città più viva, attrattiva e resiliente, in cui l’impresa diventa uno strumento di coesione sociale e sviluppo sostenibile.
(AI generated image – Pixlr)
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