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Vito Bardi e Antonio Colangelo vanno alla “guerra”


Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, incontra a Roma, il 20 marzo scorso, il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Al centro del confronto la possibilità di attrarre nuovi investimenti in Basilicata nei settori strategici della Difesa e dell’Aerospazio. Bardi a margine dell’incontro ha espresso soddisfazione per l’apertura dimostrata dal ministro e per le prospettive che si delineano all’orizzonte. “È stato un colloquio molto proficuo – ha detto il presidente – durante il quale abbiamo condiviso la volontà comune di valorizzare le competenze e le potenzialità che la Basilicata può offrire. La nostra regione è pronta a diventare un polo di riferimento per l’industria della Difesa e per il settore aerospaziale, puntando su innovazione, formazione e collaborazione con le realtà imprenditoriali e accademiche del territorio”. L’incontro si svolge il giorno successivo alla presentazione del Libro bianco sulla difesa europea e il piano “ReArm Europe/Preparati per il 2030”con la previsione di 800 miliardi di investimenti.

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Bardi ha sottolineato come la Basilicata possa rappresentare un territorio ideale per l’insediamento di nuove aziende e per la realizzazione di progetti legati alla tecnologia avanzata: “Stiamo lavorando – ha detto – per creare le condizioni migliori affinché investitori nazionali e internazionali scelgano la nostra regione. Il settore della Difesa e quello aerospaziale non sono solo strategici dal punto di vista economico, ma rappresentano anche una grande opportunità per la crescita professionale dei nostri giovani e per il rafforzamento dell’intero tessuto produttivo lucano”. Qui dobbiamo aprire una parentesi a proposito di settore aerospaziale e opportunità di crescita professionale per i giovani. Cliccate qui e la parentesi è chiusa. Ma non troppo, perché in quella circostanza, a proposito di industria aerospaziale, nessuno al momento ha fornito chiarimenti circa il comportamento della Regione Basilicata. Qualcuno 4 anni fa impedisce l’ingresso della Exos in val Basento temendo la concorrenza nel settore? Si tratta di 350 posti di lavoro qualificati buttati al macero. La Exos trasferirà poi il progetto in Piemonte, a Torino, dove realizzerà l’impianto. Alla luce di quell’episodio le parole di Bardi “opportunità di crescita professionale per i giovani nel settore aerospaziale”, apparirebbero oggi tardive e magari retoriche.

Torniamo alle domande: quali sono le realtà imprenditoriali, le competenze e le potenzialità che la Basilicata può offrire? Anzi, chi sono i potenziali beneficiari diretti di eventuali investimenti nei settori Difesa e Aerospaziale?

Parliamo di una “filiera sempre più invasiva, capace di integrare grandi, medie e piccole aziende, start up, università, centri di ricerca e agenzie regionali, in alcuni casi anche basi militari, supportata da risorse finanziarie sempre più ingenti che alimentano questo periodo di guerra reale o preventiva.  La filiera nazionale dell’aerospazio e difesa è composta da quattordici distretti aerospaziali regionali coordinati dal Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio (CTNA). I soci del CTNA si dividono in diverse categorie: 14 principali distretti tecnologici regionali, tra cui quello lucano; La Federazione Italiana dell’Aerospazio e della Difesa (AIAD) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI); 2 Grandi Imprese (Leonardo e Avio Aero sono i due soci industriali di riferimento del CTNA, garantendo un collegamento diretto con le esigenze della filiera; 3 Enti e Centri di Ricerca Nazionali: CNR, CIRA e INGV forniscono al CTNA competenze scientifiche e tecnologiche di altissimo livello.” (Peacelink, 2025).  In questa inchiesta scopriremo in che modo e in quale misura la Basilicata è potenzialmente coinvolta.

IL CIRCUITO LUCANO DI INTERESSI INTORNO AI SISTEMI DI DIFESA

Al centro dei potenziali interessi lucani troviamo un sistema-rete pubblico e privato al cui centro si collocano la Geocart Spa di Antonio Colangelo, Il Cluster Lucano dell’Aerospazio CLAS, il cui presidente è Antonio Colangelo, Il Consorzio TeRN, il cui presidente è Antonio Colangelo, Il Centro di Geomorfologia integrata per le Aree del Mediterraneo (CGIAM), di cui Colangelo è stato vice presidente, L’Agenzia Spaziale Italiana di Matera, in specie e-GEOS SpA,  il Consorzio Createc di cui Colangelo è stato presidente ed è tuttora consigliere di amministrazione, la Digimat Spa e tutte le altre società e organizzazioni in qualche modo partner, collegate, intrecciate, che vedremo in seguito, tra cui Leonardo Spa, Aiad. Dato il quadro non possiamo che partire da una delle figure chiave della rete regionale, nazionale ed europea degli attori potenzialmente interessati al business della difesa, Antonio Colangelo. Riepiloghiamo in breve sintesi il suo curriculum. Classe 59, è il fondatore della Geocart di cui è stato presidente del Consiglio di amministrazione fino al 2022. Ex geometra, si è laureato all’età di 41 anni in Business Administration. Presidente del Distretto Tecnologico di Basilicata TERN – Tecnologie per le osservazioni della terra ed i rischi naturali; Presidente di Mille Infrastrutture – Rete d’Imprese; Founder & Chairman di AKC Holding S.p.A.; Presidente del Cluster Lucano dell’Aerospazio; Presidente dello Steering Commitee delle PMI AIAD; Componente del “Comitato del gruppo tecnico aerospace” di Confindustria nazionale; Founder del Gruppo GEOCART; Componente del CdA del Consorzio Createc.

Nasce nel 1994 e inizia l’attività nel 1995. Ha la sede legale e centrale a Potenza in viale del Basento. Ha unità locali anche a Roma e Carpi e uffici a Bucarest, Fortaleza e Montreal.  Esercita all’origine l’attività prevalente di ingegneria in tutti i settori, servizi di geodesia, geofisica, cartografia, telerilevamenti e altri servizi per l’osservazione della Terra, agricoltura e foreste, ambiente e territorio, infrastrutture ed energia. Al 13 febbraio 2025 il capitale ammonta a 2milioni e 750mila euro, suddiviso in 110mila azioni da 25 euro di valore. Soci proprietari sono la AKC HOLDING S.P.A. di Antonio Colangelo (67,03%), Annibale Guariglia, Raffaele Santangelo, Eugenio Viola (7,85% ciascuno), Maria Luisa Rosa, Maria Lucia Trivigno (4,71% ciascuna).  La AKC HOLDING S.P.A. è la holding di famiglia con 2,2 milioni di capitale. La Holding AKC detiene l’intero capitale della Digital Lighthouse S.r.l. il cui presidente del Cda è Davide Colangelo. Prima ancora socio unico della Digital Lighthouse S.r.l. era la Geocart.

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La Geocart detiene il 13,53% di quote nel Consorzio Createc, il 25% delle quote di European Engineering Group G.E.I.E (Gruppo europeo di interesse economico) attualmente inattivo, il cui presidente del Cda è Canio Francesco Muscio, mentre Antonio Colangelo è tra i consiglieri di amministrazione. La Geocart è nel Contratto di Rete con soggettività giuridica “Mille Infrastrutture-Rete di imprese”, costituito nel luglio 2021 e ora in scioglimento, in compagnia, tra gli altri, di Leonardo Spa, Consorzio Createc, E-Geos Spa, Publisys Spa. La Geocart è associata Aiad insieme a Leonardo Spa. L’AIAD è la Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, di Confindustria. Federazione di cui Guido Crosetto è tato presidente nello stesso periodo in cui era Senior Advisor di Leonardo Spa. Di “Mille Infrastrutture-Rete di imprese” Antonio Colangelo è stato presidente del Consiglio direttivo in compagnia tra gli altri, di Umberto Brindisi e di Maria Lucia Trivigno che incontreremo più avanti nel testo.

IL CENTRO DI GEOMORFOLOGIA INTEGRATA PER LE AREE DEL MEDITERRANEO (CGIAM)

Il Centro Integrato di Geomorfologia per l’area del Mediterraneo) organismo pubblico scientifico che opera nel campo della ricerca applicata finalizzata alla riduzione dei rischi naturali e antropici indotti. Il CGIAM è stato individuato dal Governo italiano come soggetto a cui compete, insieme all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), lo studio del territorio italiano, volto a mitigare i danni a persone e cose. Il CGIAM promuove attività di cooperazione nazionale ed internazionale, partecipando anche a programmi di ricerca e cooperazione della Comunità Europea. Il CGIAM è accreditato presso la Commissione Europea come “Ente Preposto” ad agire, in parallelo con le Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito del Programma di Cooperazione “PHARE Twinning. Il Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo ha promosso e costituito il Centro Studi Internazionali “Emilio Colombo”, prosecuzione del già esistente Centro Internazionale per gli Studi Storici, Sociali e dei territori (CISST). Il CGIAM è promotore delle celebrazioni del centenario della nascita di Emilio Colombo. Ha finanziato e promosso il “Progetto Colombo”, documentario e volume che confluiscono nel Centro Studi Internazionali Emilio Colombo come sezione del CGIAM. Chi rilascia interviste e presenta in tutti gli ambienti l’iniziativa? Antonio Colangelo, perché è lui l’ideatore del Progetto.

Il Centro ha sede a Potenza. Antonio Colangelo è stato vice presidente vicario, mentre Maria Lucia Trivigno, già Capo divisione dei progetti internazionali di Geocart dal 1999 al 2012 e socia al 4,71% della stessa Società, del CGIAM è direttore generale.

Qui apriamo un’altra parentesi per una curiosità legata ad un affidamento, in seguito ad Avviso pubblico del CGIAM, del servizio per l’“Ideazione, sviluppo e realizzazione di un videogioco per dispositivi mobili e di opere filmiche per la valorizzazione dei patrimoni archeologici”. Siamo nel 2023, la direttrice Maria Lucia Trivigno è anche responsabile del procedimento che affida il servizio per 126mila euro alla Digital Lighthouse S.r.l. Quindi la direttrice del CGIAM responsabile del procedimento è socia della Geocart Spa, società quest’ultima che fino al 2021 era socio unico della Digital Lighthouse S.r.l. di cui Antonio Colangelo è stato amministratore unico fino al 2022. Oggi la AKC HOLDING S.P.A di Antonio Colangelo è socio di maggioranza, 67,03%, della Geocart ed è socio unico della Digital Lighthouse S.r.l. a cui è stato affidato il servizio dalla CGIAM e di cui Davide Colangelo è presidente del Cda. Tutto regolare e legittimo, per carità. Ma alla curiosità non si comanda. Chiusa parentesi. Qui la determina a contrarre.

Non possiamo ipotizzare come andrà a finire la vicenda. Una cosa è certa: a stabilire se sia stato commesso un reato sarà non l’inchiesta della Procura potentina, ma eventualmente un giudice. Perciò per quanto ci riguarda nessuna delle persone citate nelle cronache giornalistiche al momento è colpevole di qualche reato. Chiusa anche questa parentesi e torniamo ai probabili interessati al business della Difesa.

TeRN nasce nel 2005 dall’aggregazione di partner pubblici e privati nell’ambito di un Accordo di Programma Quadro tra MIUR, MEF e Regione Basilicata. TeRN è costituito per il 51% da partner pubblici (CNR-IMAA, Consorzio Interuniversitario RELUIS, ARPAB, ENEA ed UNIBAS) e dal 49% da partner privati (e-Geos, CREATEC), che rappresentano l’eccellenza della filiera lucana operante nel settore dell’Osservazione della Terra. L’obiettivo strategico del Distretto Tecnologico della Regione Basilicata è lo sviluppo di un sistema “ricerca – formazione – innovazione” incentrato sulle tecnologie di Osservazioni della Terra (OT) dal suolo, da aereo e da satellite orientate al monitoraggio ed alla mitigazione dei rischi naturali. TeRN ha unità locali a Noci in Puglia, a Rende in Calabria, a Palermo. Il Consorzio ha sede a Tito scalo. Qui il quadro generale di TeRN.

Presidente del Consorzio è Antonio Colangelo, vice presidente è Carmela Cornacchia, Senior technologist at National Research Council (CNR). Membri del Consiglio Direttivo sono: Valerio Tramutoli, professore Ordinario “astrofisica e cosmologia, fisica dello spazio, della terra e del clima” presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata, già collaboratore per conto dell’Unibas in progetti con CREATEC, CNR, Air Drone, ASD. Cedat Europa, Dian, Digimat, Exo, Geocart, GHS, Innova. Lucana Sistemi srl, Cooperativa EDP La Traccia, HSH Informatica & Cultura, Openet, Publisys, Sintesi; Donato Ramunno, direttore generale Arpab; Elena Condigliota, ENEA; Vincenza Luceri, E-Geos. Tra i Consorziati pubblici ci sono ENEA, ARPAB, UNIBAS. Consorziati privati tra gli altri troviamo Geocart e CGIAM. Clicca qui per sapere chi sono gli altri privati.

Luca Braia, ex consigliere e assessore regionale, da febbraio a dicembre 2014, ha lavorato per il Consorzio TeRN con un contratto di collaborazione a progetto. Nello stesso identico periodo aveva un contratto di collaborazione a progetto con la Geocart.  Nel 2015, quando era assessore regionale firma una delibera di finanziamento al Progetto NIBS Fase 2 del Consorzio TeRn di 300mila euro a valere su fondi PO FESR. Tutto legittimo per carità, magari poteva configurarsi una questione di opportunità.  Qui laDelibera.

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CLUSTER LUCANO DELL’AEROSPAZIO CLAS

Il CLAS Nasce il 31 marzo 2015, è un’associazione senza scopo di lucro, approvato nel settembre dello stesso anno, dalla Smart Specialization Strategy (S3) della Regione Basilicata, che individua anche l’Aerospazio tra le aree di specializzazione intelligente alle quali fanno riferimento le azioni e gli interventi contemplati nel Programma Operativo regionale FESR 2014-2020 Basilicata. “Vanta – leggiamo sul sito – una notevole tradizione legata allo spazio e rappresenta un’eccellenza per le attività riguardanti le tecnologie per l’Osservazione della Terra ed i rischi naturali, grazie alla presenza sul territorio di consolidati poli di ricerca come l’Università degli Studi della Basilicata, il Cnr di Potenza, l’Enea e il Centro di Geodesia Spaziale di Matera dell’ASI, che rappresenta un punto di riferimento del trasferimento tecnologico e della ricerca del Sud Italia; insediamenti industriali di grandi players internazionali come E-Geos, Telespazio e Leonardo; una rete articolata e diffusa di PMI, fortemente motivata alla ricerca industriale (prevalentemente nel settore Downstream e Midstream). Tra i soci del Cluster oltre a TeRN troviamo il Consorzio Createc e Geocart, Air-Drone srl. Clicca qui per vedere gli altri soci. Presidente del CLAS è Antonio Colangelo. Clicca qui per conoscere gli altri componenti il Consiglio direttivo.

IL CONSORZIO CREATECConsorzio per l’Ambiente e l’Innovazione Tecnologica

Fondato nel 2006 da 20 piccole e medie imprese lucane (13 della provincia di Potenza e 7 della provincia di Matera) specializzate in Ricerca Industriale e Sviluppo di Servizi Innovativi, nasce dalla necessità di aggregare nodi lucani di eccellenza per definire un unico strumento industriale della Regione Basilicata in grado di generare economia, posti di lavoro e innovazione tecnologica. Createc è parte del Consorzio TeRN e raggruppa, oggi, le pmi Lucane che operano nel settore del monitoraggio ambientale ed osservazione della Terra. E’ partner di Digimat Spa società della quale è presidente del Cda Angelo Donvito, già vicepresidente di Createc. Tra i soci principali del Consorzio registriamo Geocart Spa, Digimat Spa, Geospace srl, Sintesi srl, Publisys Spa, Innova srl. Presidente del consiglio di amministrazione, Umberto Brindisi dirigente che abbiamo già incontrato in altre nostre inchieste. Tra i consiglieri di amministrazione Angelo Donvito e Antonio Colangelo. Per molti anni consigliere è stato anche Luca Braia. Geospace srl è di proprietà della holding AKC Spa di Antonio Colangelo.

e-GEOS, è una creatura di Telespazio (una joint venture tra Telespazio e ASI) per elaborare i dati di COSMO-SkyMed e offrire servizi di monitoraggio in tempo quasi reale e di mappatura di grandi aree. e-GEOS, società controllata da Agenzia Spaziale Italiana(20%) e Telespazio (80%, gruppo Leonardo), è stata nominata Prime Contractor dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) del consorzio incaricato di sviluppare soluzioni tecnologiche civili di Osservazione della Terra per migliorare la comprensione delle fragilità nelle zone in via di sviluppo. La Società ha sede a Matera. Capitale sociale 5 milioni di euro. Amministratrice delegata, dal 2024, Carmen Milena Lerario, già Ceo di Airbus Italia, laurea in ingegneria spaziale e manager molto apprezzata.

Il Consorzio NEREUS, in qualche modo va annoverato tra le organizzazioni che potrebbero svolgere un ruolo nel contesto delle politiche europee di riarmo. E’ un’associazione internazionale no-profit (AISBL) registrata sotto la legge belga e con headquarter a Bruxelles. ASI (Agenzia Spaziale Italiana) è membro associato NEREUS dal 2016 in funzione proprio dello svolgimento delle attività previste nella “Nereus Political charter”, che rientra nell’ambito delle competenze istituzionali dell’ASI, con la finalità di promuovere ulteriormente la ricerca scientifica e tecnologica nel settore spaziale. NERESU, a sua volta è Associato E-GEOS.

NEREUS (Network of European Regions Using Space Technologies) è l’unica associazione europea del suo genere in cui la responsabilità della gestione della rete spetta alle regioni che ne fanno parte. NEREUS rappresenta gli interessi delle regioni europee che utilizzano le tecnologie spaziali, evidenziando al contempo la dimensione regionale della politica e dei programmi spaziali europei. La missione principale di NEREUS, in quanto rete tematica unica per le questioni relative agli usi regionali dello spazio, è esplorare i benefici delle tecnologie spaziali per le regioni europee e i loro cittadini, nonché promuovere l’uso dello spazio e le sue applicazioni. Membri di Nereus sono 21 Regioni europee tra le quali la Basilicata. L’attuale Consiglio di amministrazione è composto da 12 rappresentanti di 12 regioni membri, in rappresentanza di 6 Stati membri. Vito Bardi, è vice presidente del Consiglio direttivo.

Abbiamo ricostruito in gran parte il mondo delle imprese, degli enti e delle organizzazioni, pubblici e privati, in qualche modo potenzialmente interessate in Basilicata al business della Difesa. Una rete, come abbiamo visto, molto articolata, a tratti sovrapponibile, con intrecci societari che risalgono alle stesse persone coinvolte nella leadership di più Società. Tutte probabilmente interessate allo stesso business con diverse specializzazioni: osservazione della Terra, robotica spaziale, tecnologie satellitari, tecnologie informatiche applicate all’aerospazio, eccetera. Si tratta di settori a bassa intensità di lavoro e ad alta intensità tecnologica. Tuttavia dobbiamo ipotizzare che intorno agli 800 miliardi del programma ReArm Europe, qui in Basilicata la competizione si è aperta ed è anche in qualche modo aggressiva. Dobbiamo anche ipotizzare che nel settore delle tecnologie per la Difesa e dell’aerospazio qualcosa di poco convincente è già accaduto: l’allontanamento della Exos, industria texana che lavora nel settore aerospaziale e della ricerca tecnologica e la vicenda del Centro Droni della Total.

Insomma, Vito Bardi il 20 marzo scorso non ha incontrato Guido Crosetto tanto per fare un po’ di propaganda. Il presidente è andato a Roma con la seria intenzione di offrire la disponibilità della Basilicata a diventare un polo di riferimento per l’industria della Difesa e per il settore aerospaziale. Ha fatto il suo dovere nel quadro della visione di sviluppo che gli appartiene. Una visione che a noi, invece non appartiene. Quello che pensiamo lo abbiamo già scritto qui. Nella bolgia guerrafondaia con la scusa della Difesa, non è escluso che in questa regione qualcuno cominci a pensare a una riconversione industriale, di alcune aziende, per la produzione di armamenti. La fame di lavoro, lo spopolamento, l’economia in sofferenza, l’invecchiamento costante della popolazione, sono fattori che spingono verso scelte subite dalle circostanze. E’ già accaduto con l’industria petrolifera e con l’industria speculativa delle “rinnovabili”. L’industria aerospaziale in Basilicata è un settore in forte crescita e vorremmo che continuasse a crescere nel settore civile. Non vogliamo immaginare scenari economici e paesaggi industriali disegnati in una regione tirata a diventare una vasta piattaforma di produzione di energia e a breve un territorio alla mercé delle lobby degli armamenti. Qualcuno lo chiamerebbe sviluppo, noi lo chiamiamo sottosviluppo fondato sui disvalori.

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