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Clessidra Factoring emette bond da 50 mln per sostenere il piano di sviluppo 2025-29, che prevede un ulteriore raddoppio dei volumi nei prossimi quattro anni


Da sin, Keoma Garbillo e Gabriele Piccini

Clessidra Factoring, controllata al 100% da Clessidra Holding (a sua volta controllata da Italmobiliare)società specializzata nel factoring di crediti commerciali vantati da pmi in special situation, ha finalizzato l’emissione di un prestito obbligazionario per un importo di 50 milioni di euro, con possibilità di riapertura per ulteriori 50 milioni in considerazione dell’elevato interesse registrato da parte degli investitori (si veda qui il comunicato stampa).

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L’obiettivo è quello di sostenere il piano di sviluppo 2025-2029, orientato a consolidare la propria posizione di operatore indipendente a sostegno delle imprese che attraversano un periodo di difficoltà.

Dopo il successo del primo bond emesso nel 2022, questa nuova emissione rappresenta il secondo prestito
obbligazionario che la società colloca sul mercato. Il 20 maggio di tre ani fa, infatti, la società aveva emesso il primo bond a 36 mesi da 30 milioni di euro, sempre con possibilità di riapertura per ulteriori 20 milioni di euro in considerazione dell’elevato interesse manifestato dagli investitori (si veda altro articolo di BeBeez, dovuto soprattutto al fatto che i titoli erano a tasso variabile, più adatti quindi a una fase di salita generalizzata dei rendimenti come quella del periodo in questione. Il tasso era infatti pari all’Euribor 6 mesi maggiorato di 300 punti base.

Quanto all’emissione attuale, strutturata e collocata da Banca Finint e da BPER Banca, tramite la Direzione Corporate & Investment Banking, ha visto il coinvolgimento di una pluralità di investitori qualificati. Oltre ai ruoli di co-arranger, Banca Finint e BPER Banca hanno ricoperto rispettivamente i ruoli di Banca Agente e Security Agent dell’operazione e i ruoli di Banca Depositaria e di Listing Sponsor. Lo studio legale Chiomenti ha agito in qualità di deal legal counsel.

Anche questa seconda operazione ha una durata di 36 mesi, è quotata su Euronext Access Milan di Borsa Italiana e riconosce cedole semestrali a un tasso variabile del 2,60% + Euribor 6 mesi (il tasso finito annuo della prima cedola è pari al 4,76%).

Come anticipato sopra, il prestito obbligazionario permetterà a Clessidra Factoring sia di incrementare il funding sia di proseguire nel percorso di diversificazione delle proprie fonti di raccolta a supporto della crescita programmata nel business plan approvato ad inizio 2025, che prevede un raddoppio dei volumi nei prossimi quattro anni, mantenendo stabile la marginalità e la qualità del credito, migliorando l’efficienza dei costi operativi e ottimizzando ROE e cost/income, attesi rispettivamente intorno al 25% e al 35% a fine Piano. Gli investimenti si concentreranno principalmente sull’innovazione dei sistemi informativi e l’ampliamento graduale del team.

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Keoma Garbillo, General Manager e CFO di Clessidra Factoring, ha commentato: “Siamo molto
soddisfatti dell’operazione appena conclusa, che ha coinvolto oltre 20 controparti bancarie: un attestato di
fiducia verso la solidità del percorso che abbiamo compiuto finora e che il mercato ci riconosce. Il nuovo bondrappresenta  un passaggio strategico nell’evoluzione della nostra struttura di funding: da un lato incrementa infatti le risorse a supporto del piano di crescita degli impieghi, dall’altro diversifica la struttura della raccolta della Società, rendendola meno sensibile agli eventuali shock di mercato che si potrebbero verificare in un contesto complesso come quello attuale”.

Luigi Bussi, Executive Director – Chief Group Corporate & Investment Banking di Banca Finint, ha aggiunto: “Il successo dell’operazione è dimostrato dai numeri. Il prestito obbligazionario ha raccolto interesse per oltre
50 milioni con una domanda in significativo aumento rispetto alla precedente operazione. Questo a
testimonianza che storie di successo come quelle rappresentate da Clessidra Factoring continuano ad essere
fortemente apprezzate nel mercato dei capitali. Da sempre crediamo nell’importanza degli strumenti di
finanza alternativa per il funding delle aziende italiane e casi come questo sono la migliore dimostrazione
sulla bontà del percorso intrapreso”.

Ricordiamo che Clessidra Factoring, con sede legale a Milano e sede operativa a Padova, ha chiuso il bilancio 2024 con un margine di intermediazione (17 milioni di euro, +38%) in deciso incremento rispetto all’anno precedente, spinto dalla crescita dei volumi di crediti gestiti e degli impieghi. E il turnover è stato di 952 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il dato è in crescita di oltre il 41% dai 681 milioni di fine 2023 (si veda altro articolo di BeBeez) con un trend che era già stato ben evidente alla fine dei 9 mesi 2024, che avevano chiuso con un turnover di 646,5 milioni, in crescita del 39% rispetto ai 9 mesi 2023 (si veda altro articolo di BeBeez). Ma soprattutto il dato porta la società a superare di slancio l’obiettivo dei 750 milioni di euro di turnover annuo che si era data con il Piano Industriale 2021-2024, elaborato nel 2020 in occasione del lancio del progetto dedicato al factoring da parte del Gruppo Clessidra (si veda altro articolo di BeBeez).

Più nel dettaglio, la società ha chiuso il 2024 con un monte crediti di 270 milioni di euro (+27%) e un impiego di 246 milioni di euro, in crescita del 35%. I clienti operativi a fine anno sono 284 mentre il numero di debitori con monte crediti in gestione al 31 dicembre è circa duemila. Nei dodici mesi le rettifiche di valore nette su crediti, al netto delle perdite su crediti associate a rimborsi assicurativi, sono state pari a 698 mila euro, mentre i costi operativi, al netto dei rimborsi assicurativi, sono stati di 10,1 milioni di euro.

A fronte di queste dinamiche economiche, l’utile prima delle imposte ha raggiunto quota 6,2 milioni mentre l’utile netto si è attestato a 4 milioni di euro, in crescita del 45% e il ROE è stato pari al 14,6%. Buona anche la qualità del portafoglio crediti: sofferenze e inadempienze probabili sono infatti oggetto di attenta gestione e complessivamente il loro peso è stato pari all’1,8% degli impieghi lordi, con un aumento delle coperture rispetto al 2023. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2024 è del 13,6%, più del doppio del limite regolamentare.

Quanto al patrimonio netto, è salito a 34,5 milioni, per effetto della quota di utili non distribuiti e soprattutto dell’aumento di capitale da 10 milioni di euro effettuato da Clessidra Holding a fine 2024 per supportare l’ulteriore crescita prevista dal Piano Industriale 2025-2029.

Clessidra Factoring e le sue emissioni obbligazionarie
sono monitorate da BeBeez Private Data,
il database del private capital di BeBeez, supportato dal fondo FSI

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