Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Un nuovo paradigma per il cloud italiano ed europeo


Oltre la dipendenza digitale, si parte dall’infrastruttura cloud europea

Nel panorama tecnologico contemporaneo, il cloud computing rappresenta molto più di una semplice infrastruttura: è il fattore abilitante di diverse tecnologie di punta, su cui si costruiscono i servizi digitali, le politiche di intelligenza artificiale, le strategie industriali e le opportunità di sviluppo economico. Eppure, troppo spesso il dibattito si concentra sull’innovazione come fine a sé stessa, trascurando una riflessione più ampia sul modello di cloud che stiamo costruendo e su chi ne detiene il controllo.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

In Europa e in Italia, si apre oggi uno spazio di riflessione importante: è possibile sviluppare un cloud aperto, sostenibile e più inclusivo, capace di promuovere la crescita di un ecosistema tecnologico diversificato e radicato nel territorio?

Un numero ristretto di attori globali detiene oggi una posizione dominante non solo nell’erogazione dei servizi, ma anche nella gestione dei dati, nell’infrastruttura fisica e, sempre più, nell’intelligenza artificiale. Si tratta di un modello efficiente, ma non privo di rischi: la dipendenza tecnologica da fornitori extraeuropei può generare vulnerabilità sul piano economico, strategico e normativo.

In questo contesto, reso ancora più instabile dalle tensioni geopolitiche in atto e dagli attriti internazionali legati alle politiche commerciali aggressive inaugurate da alcuni grandi attori globali, l’idea di una “Private AI” europea, basata su infrastrutture locali e controllate, prende sempre più piede. È un approccio che coniuga sicurezza, trasparenza e conformità con le normative continentali — dall’AI Act al Data Governance Act — promuovendo al contempo l’innovazione “in casa”, nel rispetto dei valori e delle priorità dell’Unione europea.

Il multicloud come strategia di resilienza tecnologica e antidoto al lock-in

In un ecosistema digitale sempre più complesso, la strategia multicloud si presenta come un modello virtuoso per garantire resilienza, interoperabilità e indipendenza tecnologica. L’adozione di architetture che combinano più fornitori cloud — pubblici e privati, internazionali e locali — permette alle organizzazioni di scegliere i servizi più adatti per ciascun ambito applicativo, riducendo al minimo la dipendenza da singoli provider e aumentando la capacità di negoziazione. Questo approccio è oggi particolarmente rilevante in Europa, dove normative come il Data Act e il Digital Markets Act spingono verso una maggiore portabilità dei dati e una più ampia competizione nel mercato dei servizi infrastrutturali.

Nel contesto italiano, il multicloud rappresenta una leva strategica per valorizzare l’ecosistema di fornitori nazionali, favorendo l’interoperabilità tra piattaforme e la creazione di filiere cloud verticali integrate con le specificità dei settori pubblici e privati. È anche uno strumento efficace per mitigare gli effetti del lock-in indotto dai grandi hyperscaler, i cui modelli contrattuali e architetture proprietarie limitano spesso la libertà tecnologica degli utenti finali.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Fornitori italiani di cloud: soluzioni su misura per verticali strategici

Il mercato italiano del cloud computing è oggi animato da una serie di attori locali che offrono soluzioni flessibili, sostenibili e fortemente orientate alle esigenze del territorio. Questi operatori, spesso specializzati in ambiti verticali come la pubblica amministrazione locale, la sanità digitale, il manifatturiero avanzato e la ricerca scientifica, si distinguono per la capacità di personalizzare l’infrastruttura, garantire la conformità normativa (in particolare su privacy e controllo del dato) e fornire supporto tecnico di prossimità.

Un esempio virtuoso è rappresentato da Seeweb, cloud provider italiano che coniuga prestazioni elevate e attenzione all’ambiente, grazie all’adozione di data center alimentati al 100% da fonti rinnovabili e tecnologie di raffreddamento a ciclo chiuso. L’azienda offre servizi cloud GPU e AI-as-a-Service progettati specificamente per use case ad alta intensità computazionale, come il machine learning applicato alla diagnostica medica o alla ricerca universitaria.

I nostri servizi di GPU as a Service offrono la possibilità alle aziende e alle pubbliche amministrazioni di accedere all’adozione delle nuove tecnologie senza investimenti importanti: abbiamo optato per una politica di democratizzazione dell’AI, intesa come possibilità di offrire i server GPU nel miglior equilibrio possibile tra prezzo e prestazioni.
Abbiamo inoltre deciso di dare spazio a più tipologie di GPU – da Nvidia a Tenstorrent, passando per AMD – senza “chiudere” il cliente all’interno di un unico fornitore.
Il nostro servizio di cloud GPU può essere attivato in self-provisioning, accedendo al nostro pannello di controllo e creando le VM cloud GPU desiderate nel data center preferito, attraverso le API pubbliche che mettiamo a disposizione o attraverso il paradigma dell’”infrastructure as code” ovvero il paradigma del software Terraform
”, ha spiegato a Key4biz Marco Cristofanilli, Head of AI Cloud.

In particolare, con i servizi di GPU cloud mettiamo a disposizione schede grafiche pronte all’uso e disponibili via API: queste possono essere integrate con il nostro supporto ingegneristico nonché con l’ecosistema dei nostri servizi cloud. Per gli utilizzatori di Kubernetes, i cloud GPU Seeweb potranno inoltre essere integrati con cluster GPU già attivi presso cloud provider terzi o presso il CED aziendale.
Con il nostro servizio di inferenza,
regolo.ai, diamo invece la possibilità di consumare modelli di IA senza impatto sull’ambiente e ottimizzando incredibilmente la creazione di applicazioni di AI generativa. I nostri servizi sono pensati per chi vuole innovare in modo vicino alle proprie esigenze, alle esigenze delle aziende clienti e a quelle del pianeta.
L’impatto della scelta di servizi come i nostri consente all’ecosistema di crescere e alle imprese italiane di essere tecnologicamente più indipendenti. La stessa cosa vale per le pubbliche amministrazioni: i servizi cloud per l’AI sono infatti qualificati ACN e già operativi per i partner che lavorano con la PA, nonché per il mondo della ricerca scientifica
”, ha dichiarato Chiara Grande, Manager di Seeweb.

Queste realtà non solo contribuiscono alla diversificazione del mercato, ma dimostrano che è possibile sviluppare un modello di cloud computing “su misura” per l’Italia: più vicino ai cittadini, alle imprese e alle istituzioni, e al tempo stesso capace di competere per qualità, sostenibilità e affidabilità.

Il ruolo chiave del procurement pubblico

Per sostenere questo cambiamento, è fondamentale riconsiderare il ruolo della domanda pubblica. Gli appalti digitali possono diventare un potente strumento di politica industriale, orientando risorse e opportunità verso fornitori italiani ed europei, soprattutto quelli specializzati in ambiti verticali (sanità, giustizia, pubblica amministrazione locale). Ciò favorirebbe non solo la crescita di imprese tecnologiche locali, ma anche la circolazione di competenze, la valorizzazione dei talenti e l’assorbimento di innovazione su scala territoriale.

Un approccio più bilanciato e lungimirante alla commessa pubblica, soprattutto nel settore cloud e AI, può essere una leva concreta per ridurre il divario digitale e rafforzare la resilienza dell’ecosistema tecnologico nazionale.

Un’infrastruttura sostenibile, il cloud come responsabilità ambientale

Accanto alla dimensione economica e geopolitica, il tema ambientale impone oggi una riflessione urgente. I data center alimentano la trasformazione digitale, ma hanno anche un impatto rilevante in termini di consumo energetico e uso delle risorse idriche. L’addestramento di modelli AI complessi può comportare l’emissione di migliaia di tonnellate di CO2, oltre a un impiego ingente di acqua per il raffreddamento dei server.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Tuttavia, esistono già soluzioni alternative e virtuose. Provider come Seeweb dimostrano che è possibile coniugare alte prestazioni con un approccio attento alla sostenibilità: data center alimentati esclusivamente da energie rinnovabili, utilizzo di infrastrutture ad alta densità e gestione circolare delle risorse idriche sono esempi concreti di come innovazione e responsabilità possano andare di pari passo.

Competenze e filiera: costruire un ecosistema distribuito

Un cloud più aperto e diversificato non è soltanto un’opzione tecnica: è anche un’opportunità economica. Supportare imprese locali, promuovere reti regionali di data center, investire in formazione avanzata sono elementi fondamentali per costruire una filiera del valore capace di competere e innovare nel lungo periodo.

In particolare, favorire la coesistenza tra soluzioni cloud pubbliche, private e ibride, interoperabili e modulari, può contribuire a contenere gli effetti del lock-in e a garantire una maggiore autonomia da parte delle organizzazioni, sia pubbliche che private. Un approccio che privilegia il pluralismo tecnologico e la complementarità tra attori.

Una sfida europea, un’opportunità per l’Italia

L’Italia, con la sua rete di PMI digitali, i suoi poli di ricerca e le sue competenze ingegneristiche, può svolgere un ruolo strategico nel promuovere un nuovo paradigma di cloud computing. Un modello che metta al centro la sostenibilità ambientale, la trasparenza tecnologica e l’inclusività economica, creando le condizioni per una crescita equilibrata e duratura.

Promuovere un cloud aperto significa anche favorire la nascita di un mercato europeo più equo, dove le imprese locali possano contribuire allo sviluppo di infrastrutture e soluzioni AI su misura, nel rispetto dei principi di autonomia digitale e sostenibilità.

Oggi, più che mai, la scelta del modello di cloud è una scelta di visione. Non si tratta solo di tecnologia, ma di quale futuro vogliamo costruire.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz

Contabilità

Buste paga

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari