Innovazione, ma anche formazione perché il “valore di un’organizzazione cresce di pari passo col valore delle persone che la compongono”, merito affinché i dipendenti possano crescere se dimostrano performance adeguate, e una riorganizzazione che superi il concetto di “posto fisso” e che punti invece a motivare le persone. Sono questi i punti chiavi dell’intervento del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che poco fa ha partecipato al Festival dell’Economia di Trento, presso il Palazzo della Regione, all’incontro: “La macchina dello Stato alla prova dell’innovazione e del merito”. Fra il pubblico vi era anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, mentre a dialogare con il Ministro c’era Gianni Trovati, giornalista de Il Sole 24 Ore, che ha stimolato Zangrillo a commentare l’indisponibilità dei sindacati a sottoscrivere il contratto degli enti locali. “Il Governo ha stanziato 20 miliardi complessivi per finanziare il rinnovo dei contratti, mai nella storia delle Repubblica sono state stanziate così tante risorse”, ha chiarito il Ministro.
La macchina dello Stato alla prova dell’innovazione e del merito Nella foto: Paolo Zangrillo [
Daniele Paternoster Daniele Paternoster – Archivio Ufficio Stampa PAT]
Sul cambio di paradigma per la pubblica amministrazione il Ministro ha spiegato: “Quando ho iniziato il mio incarico al Dipartimento della Funzione pubblica, mi sono posto un obiettivo chiaro: accelerare la modernizzazione della nostra macchina pubblica, la più grande impresa italiana. Ma per farlo dobbiamo partire dalle nostre persone perché l’organizzazione è fatta di persone. La PA deve garantire servizi efficaci a cittadini e imprese. Per farlo servono competenze, ma anche motivazione. Non basta sapere: bisogna saper fare. Non possiamo più pensare alla PA come al luogo del ‘posto fisso’, le nuove generazioni hanno una percezione molto diversa del posto fisso”, questo il pensiero del Ministro Zangrillo che ha posto in luce la necessità di motivare le persone, a fronte di un sistema che oggi non è meritocratico, come ha evidenziato anche l’OCSE che ha sollecitato l’Italia a dotarsi di strumenti in grado di misurare le performance delle persone. E la stessa Corte dei conti nel 2023 ha confermato che i dipendenti vengono valutati quasi tutti come “eccellenti”, ma, come ha spiegato il Ministro, così non funziona. “Per questo ho elaborato un disegno di legge che introduce strumenti concreti per assegnare obiettivi e valutare le performance, considerando anche i comportamenti organizzativi”.
Fondamentale è poi investire nella formazione: infatti le ore di formazione per i dirigenti sono state portate a 40 all’anno, quando nel 2022 erano in media solo 6, inaccettabile nell’era della digitalizzazione. “Il valore della Pa cresce con il valore delle persone che la compongono”, ha concluso il Ministro guadagnandosi gli applausi del pubblico in sala.
(at)
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