UPI Toscana e ANCE Toscana esprimono congiuntamente profonda preoccupazione per la drastica riduzione delle risorse destinate alla manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale, come certificato dai dati ufficiali elaborati dall’Unione delle Province d’Italia.
La Toscana, già messa a dura prova dai tagli di parte corrente e dai recenti eventi meteorologici estremi, è tra le regioni più colpite: tra il 2025 e il 2029 per le strade provinciali ci saranno minori fondi per 58 milioni di euro, pari al 48% delle risorse previste. Ma ciò che più preoccupa nell’immediato è la situazione dei tagli per il biennio 2025–2026, dove la riduzione raggiunge il 70%, con quasi 34 milioni di euro sottratti su un totale previsto di 48,5 milioni.
Rossano Massai, Presidente di ANCE Toscana, commenta: “Quella provinciale è la principale rete stradale utilizzata dai cittadini e dalle imprese, fondamentale per lo stesso sviluppo socio-economico dei territori, soprattutto in una terra come quella toscana composta da aree interne, collinari e montane. La scelta fatta mette a rischio la sicurezza e la stessa mobilità delle persone, considerato l’impatto devastante che in certe province gli eventi estremi meteorologici degli ultimi tempi hanno causato.
Questo taglio rischia di bloccare interventi strategici programmati e per quali è stata fatta la progettazione, quindi pronti da cantierare, ma soprattutto interrompe bruscamente le opere avviate in questi primi 5 mesi del 2025, che risultano scoperte finanziariamente, con grandi preoccupazioni per la tenuta economica e finanziaria delle imprese e delle province. La scelta ci preoccupa anche sul fronte occupazionale, vista la contrazione del mercato dovuta alla progressiva chiusura delle misure straordinarie del PNRR e dei bonus in edilizia”.
Gianni Lorenzetti, Presidente di UPI Toscana, dichiara: “Quando abbiamo visto la norma approvata dal Parlamento non ci credevamo, non è concepibile che il Governo, a parole tanto attento ai territori e alle imprese, abbia deciso di tagliare quasi 60 milioni di euro nella sola Toscana per le strade che collegano città, centri minori, aree interne e aree montane, peraltro in molte realtà già in condizioni difficili viste le ultime emergenze meteo e i bilanci degli enti. Quella del Governo è una scelta pericolosa per i cittadini toscani e una decisione grave e scellerata per le stesse imprese che già hanno fatto i lavori o li stanno facendo e che rischiano di non veder arrivare puntualmente i flussi di risorse che sono dovuti. Tutto ciò è per noi inaccettabile e ci opporremo in ogni sede istituzionale, considerato anche il blocco della programmazione degli interventi che prevedevamo nei prossimi anni”.
I tagli, a carattere lineare, colpiscono tutte le Province toscane e la città Metropolitana di Firenze:
- Provincia di Arezzo: -3,2 milioni nel biennio 2025-2026 e -5,5 milioni con il taglio del 2029;
- C.M. di Firenze: -6,7 milioni nel biennio 2025-2026 e -11,6 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Grosseto: -3,9 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,7 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Livorno: -2,2 milioni nel biennio 2025-2026 e -3,8 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Lucca: -3,8 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,6 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Massa-Carrara: -2 milioni nel biennio 2025-2026 e -3,4 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Pisa: -3,9 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,8 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Pistoia: -2,7 milioni nel biennio 2025-2026 e -4,6 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Prato: -1,4 milioni nel biennio 2025-2026 e -2,4 milioni con il taglio del 2029;
- Provincia di Siena: -3,7 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,4 milioni con il taglio del 2029.
UPI Toscana e ANCE Toscana chiedono con forza il ripristino urgente e prioritario delle risorse già assegnate per il biennio 2025–2026, pari a 385 milioni di euro a livello nazionale, in modo da scongiurare gli effetti negativi sui cittadini, sulle imprese e sull’occupazione.
Occorre poi un approccio diverso e responsabile per il futuro che garantisca stabilità, certezza e programmazione, senza il quale il nostro paese continuerà a operare per emergenze e improvvisazioni a scapito dell’efficienza, della crescita territoriale e dei servizi ai cittadini.
Alla Città Metropolitana di Firenze, per gli anni 2025, 2026 e 2029, il Ministero dei Trasporti ha comunicato un taglio di risorse per 11,5 milioni di euro. Si tratta delle risorse che vengono utilizzate per la manutenzione delle strade provinciali, per 1000 km, che vengono tagliate del 70% alla Città Metropolitana così come alle altre Province della Toscana.
Il taglio del 70% delle risorse nel 2025, del 68 per cento nel 2026 e del 100 per cento sul 2029, “è preoccupante – dichiara la Sindaca di Firenze e della Città Metropolitana Sara Funaro -, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ci ripensi. Togliere i soldi per la manutenzione significa avere strade sempre meno sicure, come sa bene qualunque cittadino”.
“Se si aggiunge a questi tagli – continua Funaro – la mancata assegnazione dei fondi promessi per i recenti danni causati dagli eventi atmosferici del marzo scorso, pari a 21 milioni di euro, si ottiene una situazione che rischia di mettere in ginocchio i nostri Enti locali che non riusciranno a ripristinare e mettere in sicurezza le strade e gli immobili pubblici. Ci sarebbe bisogno, invece, di maggiore attenzione e di maggiori risorse per la cura del nostro territorio, che è fragile.
Il Ministero ascolti le amministrazioni locali e accolga la richiesta di Anci per un confronto tecnico”. Si rende quindi necessario e auspicabile un incontro fra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regioni, Enti Locali, Anci ed Upi “per ridiscutere questa misura che rischia seriamente di mettere a repentaglio la sicurezza delle strade. Siamo peraltro di fronte a un blocco di investimenti già appaltati, con gravi conseguenze anche per le aziende”.Si rischia di compromettere la manutenzione straordinaria, in particolare il rifacimento profondo delle pavimentazioni, l’adeguamento normativo delle barriere stradali e della segnaletica stradale verticale, quindi il rifacimento del sistema di raccolta e allontanamento delle acque, come anche gli interventi di consolidamento in presenza di frane.
In questi fondi sono ricompresi anche i finanziamenti per i servizi di ingegneria necessari per la realizzazione degli interventi, gli studi e le rilevazioni di traffico e del livello di incidentalità, il monitoraggio delle infrastrutture e del rischio idrogeologico.
“Il Mit mi ha assicurato di voler attivare un confronto con le province per trovare subito delle alternative; in più, da quanto ho potuto verificare, questi fondi, limitatamente alle annualità 2025 e 2026, non sono spariti e vanificati, sono stati subito investiti in opere strategiche del Pnrr, indispensabili per la modernizzazione del Paese”. “In più, bisogna uscire dalla logica dei soldi a pioggia: i territori devono sì ricevere i giusti fondi, ma devono anche saperli investire e rendicontare, per il bene delle finanze pubbliche e del territorio” afferma l’On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.
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