Anche in un settore come il fintech, ormai considerato maturo, c’è ancora spazio per portare innovazione concreta e fare business su scala. Lo dimostra il caso di Dojo, fintech specializzata in soluzioni di pagamento per le piccole imprese, che ha appena annunciato un round di investimento da 190 milioni di dollari guidato da Vitruvian Partners.
La startup – già attiva nel Regno Unito, in Irlanda, in Spagna e, dal’autunno 2024, anche in Italia – punta a cambiare il volto dell’in-person commerce, combinando tecnologia proprietaria e supporto umano localizzato. Il nuovo round rappresenta il primo aumento di capitale nella storia dell’azienda e servirà per accelerare l’espansione nei mercati europei, a partire dall’Italia, e consolidare la leadership in UK. Il contesto è quello dello sviluppo dei software POS, destinati a diventare per gli esercizi commerciali qualcosa di più che semplici terminali di pagamento.
La notizia: round da 190 milioni di dollari per Dojo
Il round annunciato il 28 maggio 2025 ha un valore di 190 milioni di dollari (circa 150 milioni di sterline) ed è stato guidato da Vitruvian Partners, una delle principali società internazionali di growth equity. L’operazione porta la valutazione di Dojo oltre 1 miliardo di sterline post-money, consolidando il suo status di unicorno e segnando un passaggio strategico per il prossimo ciclo di crescita.
“Questo investimento rappresenta un’importante pietra miliare per Dojo”, spiega Francois Callens, Chief Financial Officer di Dojo. “Ci consente di continuare a sviluppare la nostra tecnologia all’avanguardia e di estendere il nostro impatto a livello europeo, accelerando la nostra missione di supportare le piccole imprese con strumenti di pagamento moderni ed efficienti”
Dojo, che cosa fa la startup sul mercato dal 2021
Dojo è una fintech fondata nel 2020 e sul mercato dal 2021, con l’obiettivo di semplificare l’esperienza dei pagamenti per le PMI attraverso un approccio ibrido: hardware intuitivo, software avanzato, supporto umano.
Il prodotto principale è un terminale di pagamento contactless dotato di funzionalità smart: dalla gestione delle mance digitali al monitoraggio delle performance via app, fino all’accredito degli incassi entro 24 ore. Il tutto progettato per aiutare ristoratori, commercianti e piccole attività a gestire meglio le transazioni quotidiane.
La presenza in Italia, attiva dall’ottobre 2024, si concentra su imprese legate all’Experience Economy – in particolare ristorazione, accoglienza e turismo – settori dove l’esperienza d’acquisto in presenza resta centrale e dove la rapidità e la semplicità dei pagamenti possono fare la differenza.
Perché Vitruvian Partners investe in Dojo
Fondata nel 2006 e con sedi a Londra, Monaco, San Francisco, Stoccolma, Shanghai e Lussemburgo, Vitruvian Partnersè una delle principali realtà internazionali nel campo del growth capital. Ha investito in oltre 50 aziende ad alta crescita, tra cui Just Eat, Farfetch, Global-e e TransferWise.
Commentando l’operazione, Stephen Byrne, Partner di Vitruvian Partners, dice:
“Siamo rimasti impressionati dalla velocità di esecuzione e dalla qualità dell’offerta Dojo. Crediamo che l’azienda sia posizionata in modo unico per guidare l’evoluzione dei pagamenti in Europa, mettendo i clienti e le loro esperienze al centro.”
L’investimento mira a rafforzare Dojo sia tecnologicamente sia sul piano dell’espansione continentale, a partire proprio dall’Italia.
Un modello di crescita basato su semplicità e supporto
La rapida affermazione di Dojo si fonda su alcuni pilastri operativi:
- POS di design e facili da usare
- Supporto clienti 24/7 con team localizzati
- Contratti flessibili e senza vincoli penalizzanti
- Dashboard digitali per il monitoraggio in tempo reale
- Accredito rapido delle transazioni
“Fin dal primo giorno, la nostra ambizione è stata quella di offrire una soluzione che semplificasse i pagamenti per le piccole imprese, combinando tecnologia moderna e supporto umano,” sottolinea Callens.
Espansione europea e focus sul mercato italiano
L’Italia rappresenta una tappa strategica per Dojo: un mercato con oltre 4,7 milioni di POS attivi e in cui le piccole imprese costituiscono l’ossatura del tessuto economico. L’adozione dei pagamenti digitali è cresciuta rapidamente, anche grazie a spinte normative e incentivi. In questo contesto, Dojo intende offrire soluzioni flessibili, trasparenti e a misura di imprenditore, valorizzando anche il supporto diretto in lingua italiana.
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