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Transizione energetica, finanza e sviluppo, Emanuele Cani: “1 miliardo di euro per l’Isola”.


La transizione energetica non è più una scelta, ma una necessità. È questo il filo conduttore emerso durante l’evento organizzato alla Camera di Commercio di Cagliari-Oristano dalla BNL – Gruppo BNP Paribas, che ha riunito istituzioni, imprese, mondo finanziario e accademico per discutere delle sfide e opportunità legate alla decarbonizzazione, al ruolo della finanza sostenibile e alla collaborazione tra pubblico e privato. Un’occasione concreta di confronto che ha messo al centro la Sardegna come possibile modello di innovazione e investimento.

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Ad aprire i lavori il Segretario Generale dell’ente camerale, Cristiano Erriu, per il quale serve un cambio di paradigma alla luce del fatto che il tema della transizione energetica sta obbligando a ripensare i modelli produttivi e i consumi: “In Sardegna non possiamo parlare di transizione senza strumenti finanziari adeguati. Per questo, iniziative come quella promossa oggi da BNL sono fondamentali”.

Mario Porcu, foto Sardegnagol, riproduzione riservata

Di numeri e di connessione tra sviluppo economico e transizione energetica, invece, ha parlato l’assessore regionale all’Industria Emanuele Cani, ricordando l’importante dotazione finanziaria nell’Isola: “Abbiamo messo in campo risorse importanti: circa un miliardo di euro tra Legge 20, Just Transition Fund e altri strumenti tra il 2025 e il 2030. Ma da soli non bastano: serve il coinvolgimento dei privati e il dialogo con tutti gli stakeholder per moltiplicare l’impatto economico e occupazionale”.

Un appello al realismo e all’abbattimento dei costi dell’energia è stato invece lanciato da Mario Porcu, Amministratore Unico, Sotacarbo SpA: “Abbiamo una Hydrogen Valley e 27 milioni di euro stanziati per produrre metanolo sintetico. Ma il costo dell’idrogeno verde è ancora troppo alto, come quello dei combustibili sintetici. La Sardegna è tra le regioni che produce più emissioni. Serve un ripensamento e una stigmatizzazione forte verso l’egoismo generazionale”. Intervento che ha poi rimarcato lo scarso impatto degli obiettivi di neutralità dell’Ue senza l’esercizio di una pressione importante sulle emisisoni dei big player mondiali: ” Se Paesi come Cina e India non si allineano agli obiettivi climatici, sarà difficile centrare la neutralità al 2050”.

conferenza-stampa, foto Sardegnagol, riproduzione riservataconferenza-stampa, foto Sardegnagol, riproduzione riservata
conferenza stampa, foto Sardegnagol, riproduzione riservata

Presente anche la DG programmi e incentivi finanziari del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Stefania Crotta per la quale “la transizione energetica richiede un passaggio culturale”: “La transizione ecologica richiede una profonda trasformazione. Le imprese devono essere accompagnate con strumenti finanziari, ma anche con competenze adeguate. Chi non è formato rischia di prendere decisioni non sostenibili”.

E, sul tema, bisognerebbe fare il punto sul livello della cultura amministrativa nell’isola che, guardando i dati sulla scarsa partecipazione dei comuni sardi al bando comuni per la sostenibilità energetica 2025, la dice lunga sulle “occasioni perse” per la Sardegna.

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Ottavio Carboni, Sales Manager Green Desk, BNL BNP Paribas, ha evidenziato poi come la sostenibilità non sia più una questione etica, ma una leva strategica: “Le aziende che investono oggi in transizione migliorano la loro attrattività per clienti e investitori. La sostenibilità deve diventare un vantaggio competitivo, soprattutto in un contesto dove le imprese italiane pagano l’energia più cara”.

Improcrastinabile, dunque, la necessità di mettere in campo una governance condivisa e non lasciare da sole le imprese o affrontare la sfida della transizione energetica all’interno di un perimetro istituzionale caratterizzato da frammentarietà e scarsi slanci di co-programmazione con imprese, investitori e cittadini. Occorre poi, secondo i relatori, informare nel merito dei processi (e senza disinformazione o approcci ideologici) l’opinione pubblica, sostenere un approccio integrato, dove sia garantita la sinergia tra pubblico e privato e la trasparenza dei fondi ESG, con l’obiettivo di contrastare il greenwashing e garantire ritorni economici e ambientali.

foto Sardegnagol, riproduzione riservata



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