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Aprire una azienda agricola o partita Iva agricola, i finanziamenti nazionali e regionali 2025 disponibili


Avviare un’attività agricola nel 2025 può trasformarsi in un progetto imprenditoriale sostenuto da un’ampia rete di incentivi pubblici pensati per rafforzare il tessuto produttivo e agevolare l’ingresso di nuovi operatori nel comparto primario. L’attenzione alla sostenibilità ambientale, la necessità di innovare i processi produttivi e la spinta a contrastare lo spopolamento delle aree interne sono oggi motori delle politiche di sostegno. Le risorse provengono da fondi europei, statali e regionali e si articolano in contributi a fondo perduto, crediti d’imposta, prestiti agevolati e bonus per le nuove partite Iva agricole. In questo quadro, la figura dell’imprenditore agricolo giovane, digitale e resiliente si fa sempre più centrale nella visione di sviluppo rurale promossa dalle istituzioni.

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  • Finanziamenti nazionali 2025, quali sono

  • Bandi su misura per aree rurali e aziende

  • Giovani agricoltori, donne e start-up green

Finanziamenti nazionali 2025, quali sono

Uno degli strumenti per i neo-imprenditori agricoli è il programma Resto al Sud, che estende la possibilità di ottenere un finanziamento misto per tutte le nuove attività avviate al Sud, nelle isole e in alcune aree del Centro Italia. I beneficiari devono avere tra i 18 e i 55 anni e possono accedere fino a 60.000 euro per persona, con importi maggiori in caso di società. Questo incentivo copre sia l’acquisto di beni strumentali che le spese di gestione iniziali.

A livello trasversale, il Credito d’Imposta Transizione 5.0, valido anche per il settore agricolo, consente di recuperare una percentuale dell’investimento in tecnologie green e digitali, con aliquote dal 35% al 45% a seconda della dimensione dell’impresa e dell’efficienza energetica raggiunta.

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Al contempo, il Bando Isi Inail riconferma una dotazione finanziaria per le aziende agricole che investono in macchinari e dispositivi per la sicurezza, con contributi a fondo perduto che coprono il 65% della spesa sostenuta. La misura è rivolta sia alle imprese già attive che a quelle appena costituite, a patto che si dimostri il rispetto delle normative ambientali e di sicurezza.

Bandi su misura per aree rurali e aziende

In parallelo agli interventi nazionali, ogni regione italiana ha attivato o sta attivando nel corso del 2025 bandi a sportello o a graduatoria, molti dei quali rientrano nei Programmi di Sviluppo Rurale o nei Programmi FESR e FSE Plus cofinanziati dall’Unione europea.

Tra le iniziative più interessanti si distingue il Bando Imprese Costituende della Regione Basilicata, aperto dal 9 giugno al 9 settembre 2025. Questo intervento prevede un plafond di 7 milioni di euro destinato a supportare la nascita di nuove micro, piccole e medie imprese nei settori dell’agricoltura, trasformazione agroalimentare e servizi connessi, con un contributo a fondo perduto che può raggiungere i 100.000 euro per impresa. Le aziende devono essere ìì costituite entro la scadenza prevista e devono garantire investimenti superiori ai 30.000 euro. Tra le spese ammissibili rientrano i costi per l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, terreni, immobili, software e licenze, oltre a consulenze tecniche, spese notarili e costi di gestione iniziali.

Il bando opera in regime de minimis, per cui va verificata l’eventuale cumulabilità con altri aiuti ricevuti negli ultimi tre anni. Non è possibile accedere a più contributi pubblici per lo stesso investimento, ma è ammesso l’utilizzo del leasing per beni mobili. Nella compilazione della domanda, che va inoltrata in modalità telematica tramite la piattaforma digitale della Regione, è obbligatorio indicare il Codice Unico di Progetto e rispettare vincoli di rendicontazione.

Giovani agricoltori, donne e start-up green

Nel nuovo ciclo di programmazione 2021-2027, con piena operatività nel 2025, emerge un’attenzione crescente per le start-up agricole innovative, le aziende fondate da under 40 e le iniziative promosse da imprenditrici donne.

In molte regioni italiane, come Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria, sono stati pubblicati o annunciati bandi specifici con punteggi premianti per chi si insedia per la prima volta in ambito rurale, acquista terreni agricoli o subentra nella gestione di aziende familiari. Gli incentivi possono assumere la forma di contributi diretti, premi di primo insediamento o voucher formativi per la transizione digitale e sostenibile.

Ad esempio, in Toscana è in fase di attuazione un bando da oltre 45 milioni di euro per finanziare investimenti produttivi in agricoltura a favore di giovani imprenditori, con contributi fino all’80% per spese comprese tra i 15.000 e i 350.000 euro. In altre regioni è previsto l’accesso facilitato al credito agrario di conduzione, con garanzie pubbliche e tassi agevolati, oppure l’erogazione di microfinanziamenti per start-up agricole con vocazione biologica o agroecologica.

Sempre più centrali sono i progetti che puntano sulla diversificazione delle attività agricole, come l’ospitalità rurale, la trasformazione di prodotti a chilometro zero, la didattica ambientale e l’agricoltura sociale, tutti settori che godono di linee di finanziamento specifiche.

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