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“Il mondo coi dazi è un mondo peggiore”


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Una delegazione di Confcommercio cesenate ha preso parte all’assemblea nazionale di Confcommercio tenutasi a Roma, che ha visto la presenza del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso e della premier Giorgia Meloni, intervenuta in un videomessaggio. La delegazione era formata dal presidente Augusto Patrignani, dal vicepresidente Alverio Andreoli, dal presidente Valle Savio Giuseppe Crociani membro di giunta, dal direttore Giorgio Piastra, dal vicedirettore Alberto Pesci e dai responsabili dei territori periferici, assieme a decine di imprenditori che si sono spostati in pullman. Dirigenti e imprenditori cesenati erano insieme a quelli forlivesi, guidati dal presidente Roberto Vignatelli e dal direttore Alberto Zattini. 

L’assemblea si è aperta con il video iniziale sugli ottanta anni di storia di Confcommercio, intrinsecamente legata a quella dell’Italia repubblicana. “L’assemblea pubblica – ha messo in luce il presidente Carlo Sangalli – celebra gli 80 anni della Confederazione. Un anniversario che parte “dal respiro di libertà” del 25 aprile 1945, e da quella “libertà d’intraprendere” che il 29 aprile dello stesso anno diede inizio a una storia di popolo chiamata Confcommercio”. Una storia che si è allargata nel tempo ben oltre il commercio: “Una storia collettiva fatta di donne e uomini, famiglie e imprese, territori e città, cambiamenti e identità”. Il filo conduttore scelto per questi 80 anni è uno slogan tanto evocativo quanto impegnativo: “ricordare il futuro”. E si declina in tre parole-chiave: “continuità, equilibrio, cambiamento”.

ll presidente Sangalli non ha nascosto le difficoltà del contesto attuale. “Dal 2020, l’economia globale è stata caratterizzata da un marcato aumento dell’incertezza”, causata da guerre, tensioni commerciali e ritorno dei dazi. “Un mondo con più dazi è un mondo peggiore – ha affermato Sangalli – la de-globalizzazione non può essere la risposta”. Per l’Europa, oggi, è “tempo di scelte condivise, serve più integrazione, dalla politica estera alla difesa, e meno ideologia sulle scelte energetiche”.

A preoccupare è il calo della fiducia delle famiglie e soprattutto dei giovani. “Quattro le priorità: “demografia e politiche per la famiglia, cura delle competenze, contrattazione collettiva rappresentativa, programmazione dei flussi migratori”. Sul fisco Confcommercio chiede “politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto all’evasione e una tassazione equilibrata dell’economia digitale. Serve ridurre le tasse su chi crea ricchezza e buona occupazione”. Ma c’è anche un problema di credito: “Dal 2011 al 2024, i prestiti alle piccole imprese sono crollati del 42%”. Per Sangalli va dato più spazio ai Confidi. “Il turismo – ha messo in luce Sangalli – è un asset cruciale: il mondo vuole Italia, ma i primi segnali di affaticamento ci sono. Il boom degli affitti brevi fa concorrenza sleale. Serve uno sviluppo regolato, innovativo e sostenibile”. 

“L’assemblea è stata uno straordinario momento di identità collettiva per la famiglia Confcommercio – commenta il presidente cesenate Patrignani – che ci dà ancora più forza di lavorare sui territori per favorire lo sviluppo delle imprese di commercio turismo, terziario e professioni, accompagnandole con servizi  e soluzioni alle loro esigenze” 

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