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“Imprese pronte ad assumere. Manca manodopera qualificata”


Non è il lavoro che manca, a mancare sono le giuste figure professionali. È l’analisi del presidente della Cna di Fermo, Emiliano Tomassini, che commenta i dati dell’indagine Cna nazionale condotta su oltre duemila imprenditori, secondo cui una piccola impresa su due sarebbe pronta ad assumere nel secondo semestre del 2025, ma molte rinunceranno a causa della scarsità di profili adeguati: “Le imprese sono pronte ad assumere, ma incontrano crescenti difficoltà nel reperire manodopera qualificata. Non è un problema episodico, ma strutturale: servono risposte concrete, a partire dalla formazione“. Il quadro è confermato anche dall’approfondimento Cna sul mercato del lavoro 2014-2024: in dieci anni l’Italia ha guadagnato oltre 2,3 milioni di occupati e ha visto diminuire in modo significativo disoccupati e inattivi. Nonostante questo, il nostro Paese resta ultimo in Europa per tasso di occupazione e primo per quota di inattivi: “Il paradosso è evidente anche nel Fermano, sottolinea il direttore generale Cna Andrea Caranfa, dove molti settori strategici come il manifatturiero, l’impiantistica, la meccanica e la ristorazione sono alla costante ricerca di figure qualificate, senza trovarle. Il problema non è la mancanza di lavoro, ma la distanza tra le competenze disponibili e quelle richieste: un divario che sta frenando la crescita di tante imprese, in un momento in cui ci sarebbe invece bisogno di accelerare”.

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Secondo la territoriale fermana l’obiettivo è costruire un ecosistema formativo coerente con i bisogni reali del tessuto produttivo, promuovendo una cultura del lavoro concreta, inclusiva e moderna: “Proponiamo, continua Caranfa, l’attivazione di percorsi formativi brevi e mirati, costruiti in sinergia con le imprese; il rafforzamento dell’alternanza scuola-lavoro e dell’orientamento nei percorsi tecnici e professionali; senza dimenticare la tutela dei mestieri dell’artigianato, che restano pilastri del nostro sistema economico e culturale. E’ necessario lavorare per una maggiore valorizzazione degli ITS, nell’ambito del quale Cna Fermo stessa è firmataria del protocollo di intesa per la sperimentazione del 4+2”. A preoccupare è anche l’abbandono precoce del lavoro da parte dei giovani e il diffondersi di una mobilità lavorativa non sempre frutto di scelta consapevole. Dal 2014 al 2024, le assunzioni a tempo indeterminato sono aumentate del 60 per cento, ma anche le dimissioni volontarie sono cresciute del 70 per cento. “È un segnale di dinamismo, aggiunge Tomassini, ma anche di instabilità. Dobbiamo lavorare perché la crescita del mercato del lavoro non sia solo quantitativa, ma qualitativa. Cna è pronta a fare la sua parte, ma servono politiche pubbliche coerenti e un fronte comune sul territorio”. Per la Cna, concludono i vertici, è essenziale il lavoro di avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro e dell’artigianato, con progetti formativi finalizzati a sviluppare la cultura dell’imprenditorialità, dentro modelli di collaborazione con le scuole per poter orientare gli studenti sulle proprie scelte lavorative.



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