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Dall’indagine sullo stato di salute delle imprese valdostane emergono segnali di affaticamento


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AOSTA (zgn) L’Università della Valle d’Aosta martedì scorso, 10 giugno, ha accolto la presentazione degli esiti del sondaggio sullo stato di salute delle imprese valdostane 2025 “Capire per crescere Indicatori, tendenze e visioni delle imprese in VdA”, a cura del centro studi Tagliacarne. «La Valle d’Aosta è una regione che resiste. – ha osservato il presidente della Chambre valdôtaine Roberto Sapia – Le imprese sono capaci di adattarsi, ma emergono segnali di affaticamento e problematiche. Cresce il turismo, reggono occupazione e produzione, ma la tenuta nasconde criticità strutturali. L’incertezza è la cifra del nostro tempo: la nostra economia, seppur periferica, è connessa a dinamiche globali».

Roberto Sapia ha aggiunto che «La ricerca ha evidenziato la fragilità di alcune filiere, il tessuto economico deve essere rafforzato. La transizione digitale è spesso accolta dalle imprese con lentezza». Al sondaggio hanno risposto 1.278 imprese valdostane su un totale di circa 12.000. «L’impatto dei dazi si legge nella ricerca – non sembra essere particolarmente rilevante. Per le imprese il principale impatto deriva da un aumento dei costi di approvvigionamento e non invece da un impatto diretto sull’export. Nel 2024 le imprese valdostane hanno comunque sostenuto variazioni di costo che, a fronte di fatturati sostanzialmente stabili, hanno concorso a ridurre i margini aziendali. Tra le voci di costo aumentate maggiormente troviamo le materie prime, (30,9 per cento), l’energia (26,5 per cento), il carburante e i trasporti (12,2 per cento)».

Le imprese hanno inoltre segnalato la difficoltà nel reperire nuove figure professionali e competenze. Per il 2025 «Le aspettative rimangono indirizzate verso la stazionarietà, ma segnali di sofferenza emergono per l’industria e le costruzioni». I temi ricorrenti dell’indagine sono affanno e disorientamento per le imprese unicellulari; eccesso di burocrazia e necessaria semplificazione; difficoltà di reperimento delle figure professionali; trasporti e accessibilità; inflazione reale, costi di gestione, margini aziendali; mutamento demografico e degli stili di consumo; cambiamento climatico e questione ambientale.

L’assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy ha sottolineato «La Valle d’Aosta ha tante imprese di qualità. A chi vuole venire da noi offriamo grandi opportunità. Però sui problemi occorre parlare di meno e si deve lavorare assieme per trovare delle soluzioni. Occorre cambiare la narrazione quotidiana, se continuiamo a lamentarci e diciamo che non si trovano professionalità la situazione non migliora. Bisogna mettere insieme le energie, confrontarsi e far crescere l’attrattività del nostro territorio». Secondo l’assessore Luigi Bertschy «La Valle d’Aosta non è né meglio né peggio di altre regioni, ma un valdostano può farsi una casa con un mutuo che ha un tasso di interesse inferiore all’1 per cento. Adesso vogliamo creare un vademecum da consegnare alle imprese nel quale si elencano tutte le opportunità per chi vuole trasferirsi a lavorare nella nostra regione. Dobbiamo dare l’immagine di una regione vivace, che investe nella ricerca e nell’innovazione. Dobbiamo far passare il messaggio che qui ci sono delle opportunità».



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