La Commissione Europea ha inflitto alla Grecia una sanzione da 392,2 milioni di euro per gravi irregolarità nella gestione dei fondi agricoli dell’Unione Europea, imputando al Paese controlli inadeguati e diffuse falle strutturali nel sistema di erogazione dei sussidi. Secondo quanto riportato da Politico.eu in un’inchiesta pubblicata il 17 giugno 2025, Bruxelles ha ordinato ad Atene di rinunciare a quasi 400 milioni di euro di finanziamenti a causa di “carenze sistemiche” nella gestione dei fondi PAC (Politica Agricola Comune) tra il 2016 e il 2023. Le accuse colpiscono in particolare OPEKEPE, l’agenzia greca incaricata di gestire e sorvegliare i pagamenti agricoli europei, colpevole – secondo la Commissione – di aver distribuito fondi senza adeguati controlli o ispezioni sul campo.
La sanzione si inserisce in un contesto più ampio, segnato da uno scandalo di frodi agricole su vasta scala che ha attirato l’attenzione della Procura europea (EPPO) e che Politico aveva contribuito a portare alla luce con un’indagine esclusiva nei mesi precedenti. In decine di casi sotto inchiesta, cittadini greci avrebbero ottenuto fondi per pascoli inesistenti o mai utilizzati, oppure per attività agricole mai svolte, privando così agricoltori legittimi dei fondi cui avevano diritto.
Il caso ha assunto toni politici e giudiziari rilevanti. Il mese scorso, il governo greco ha annunciato la chiusura dell’OPEKEPE, attualmente sotto indagine da parte delle autorità europee. La procuratrice capo Laura Kövesi, in un commento rilasciato a Politico, ha promesso di proseguire le indagini nonostante – ha dichiarato – “attacchi” e “intimidazioni” rivolti al suo staff investigativo. La vicenda ha suscitato anche reazioni accese in ambito politico interno: “La diffamazione del nostro Paese continua e la sua credibilità nei confronti delle istituzioni europee sta precipitando”, ha affermato il leader dell’opposizione greca Nikos Androulakis.
Il provvedimento della Commissione, datato 11 giugno 2025, prevede una correzione forfettaria del 5% su tutti i sussidi diretti erogati dalla Grecia nel periodo oggetto di analisi, per “mancanza di un’efficace supervisione”. In alcuni casi specifici – ad esempio i programmi per i giovani agricoltori nel triennio 2018–2020 – la correzione è stata innalzata al 10%. Le sanzioni più pesanti, pari a 79 milioni e 76 milioni di euro, si riferiscono ai pagamenti per superficie effettuati rispettivamente nel 2021 e nel 2022.
Le penalità coinvolgono diversi strumenti di sostegno comunitario, tra cui pagamenti diretti, programmi per piccoli agricoltori, misure agro-ambientali e sostegni accoppiati volontari. Tutti questi strumenti, secondo Bruxelles, non hanno rispettato in misura sufficiente i criteri richiesti per l’uso corretto dei fondi UE.
Il caso greco apre un nuovo fronte nelle politiche europee di contrasto alle frodi nei fondi agricoli, e alimenta il dibattito sull’efficacia dei controlli nazionali all’interno della Politica Agricola Comune. Con questa multa, la Commissione ribadisce che la trasparenza e il rispetto delle regole sono condizioni imprescindibili per accedere alle risorse comunitarie. (bf)
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