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Paradisi fiscali: verso quali destinazioni vengono convogliati i capitali italiani?


La Svizzera perde il primato come meta preferita dagli italiani per i propri capitali. A emergere sono nuovi paradisi fiscali come Abu Dhabi, Russia e Turchia. L’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia esamina i Paesi scelti per la fiscalità privilegiata.

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Secondo un’analisi dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, la Svizzera non è più al primo posto tra le mete preferite dagli italiani per i loro capitali.
A differenza degli anni precedenti, in cui la Svizzera predominava come capitale dei paradisi fiscali, si stanno facendo avanti nuove nazioni, tra cui Abu Dhabi, Russia e Turchia. A cambiare gli equilibri sono le nuove regolamentazioni internazionali e gli accordi bilaterali.

La diminuzione dei capitali verso la Svizzera

L’accordo bilaterale siglato tra Italia e Svizzera, entrato in vigore nel 2024, ha portato all’esclusione della Svizzera dalla lista dei Paesi a fiscalità privilegiata. I capitali italiani sono quindi più attratti da altre destinazioni da cui trarre maggiore convenienza.

Quali sono le nuove destinazioni dei capitali italiani

A diventare la nuova meta dei capitali italiani è Abu Dhabi, dove i flussi negli ultimi cinque anni sono più che triplicati. La fiscalità vantaggiosa e la normativa antiriciclaggio meno stringente ha portato i capitali da 2,5 a 8 miliardi di euro.
Salgono invece a quota 6 miliardi i capitali diretti verso Turchia e Russia che, grazie a condizioni più flessibili rispetto agli standard europei, sono diventate dei nuovi punti di riferimento, anche se i trasferimenti di denaro avvengono in modo meno trasparente e con minori controlli.
Sono entrate inoltre a far parte della lista delle giurisdizioni a fiscalità privilegiata Croazia e Bulgaria, entrambe appartenenti alla lista di Paesi vulnerabili quanto a riciclaggio e prevenzione nel finanziamento al terrorismo. Ciononostante, occorre sottolineare che la Bulgaria ha messo in atto una serie di riforme volte a migliorare la trasparenza relativa ai registri societari, nonché al controllo degli operatori di valute virtuali. La Croazia, d’altra parte, sta provvedendo a rafforzare la vigilanza in materia di operazioni immobiliari e società di comodo.

La Black List dei paradisi fiscali

I Paesi stranieri che vengono classificati come paradisi fiscali devono rispondere a determinati criteri. Come riportato nella decisione del Consiglio UE del 18 febbraio 2025, la Black List viene formata individuando fattori relativi:

  • alla trasparenza fiscale e allo scambio di informazioni;
  • alle imposte sui redditi che devono essere inconsistenti o nulle;
  • alla presenza di regimi fiscali privilegiati e nessuna necessità di svolgere impresa sul territorio.

Gli Stati che rientrano in questa Black List sono: Samoa americane, Anguilla, Figi, Guam, Panama, Russia, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini degli Stati Uniti e Vanuatu.

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La Black List viene revisionata e aggiornata due volte all’anno e aiuta i Paesi membri a rilevare rischi di abuso e concorrenza fiscale.



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