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Crescono i settori di ANIE Confindustria ma serve investire in competitività


Nel 2024, nonostante un contesto economico complesso, i settori rappresentati da ANIE Confindustria hanno confermato la propria resilienza, con una crescita della produzione industriale per la componente tecnologica del +2,2%, in controtendenza rispetto alla media manifatturiera italiana (-3,7%).

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“Le tecnologie dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica – ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House Ambrosetti – sono la spina dorsale del futuro produttivo europeo” è quanto emerge dallo studio “Verso una nuova competitività industriale europea: Il ruolo strategico dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica”, realizzato da The European House – Ambrosetti e ANIE, con il contributo del Research Department di Intesa Sanpaolo. Lo studio realizzato da Intesa Sanpaolo su un campione di 738 imprese del perimetro ANIE e un campione di controllo, propone un’analisi approfondita dei trend che stanno ridisegnando le catene del valore industriali, offrendo indicazioni concrete di policy per rafforzare la competitività sistemica dell’industria nazionale ed europea.

Tale studio si inserisce nel nuovo quadro di riferimento tracciato dal Competitiveness Compass, strumento strategico adottato dalla Commissione Europea nel febbraio 2025 per guidare le politiche industriali dell’Unione, in coerenza con le raccomandazioni del Rapporto Draghi sul futuro della competitività europea.

“Lo studio realizzato con ANIE Confindustria dimostra come queste soluzioni, pervasive e trasversali, rappresentino un potente moltiplicatore di produttività, sostenibilità e resilienza nei settori strategici del sistema economico nazionale. Il settore ha tutte le carte in regola per guidare una nuova stagione di crescita intelligente e sostenibile. Oltre a rappresentare un pilastro essenziale per la decarbonizzazione e il raggiungimento degli obiettivi climatici europei al 2030, le tecnologie dell’elettrotecnica e dell’elettronica abilitano quattro settori chiave per il futuro del Paese – Energia, Industria, Building e Infrastrutture – che nel 2023 hanno generato complessivamente 40,3 miliardi di investimenti, pari al 30% del totale degli investimenti privati in Italia. Un impatto economico che conferma il ruolo strutturale dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica nella trasformazione del sistema produttivo italiano.”

“L’ecosistema ANIE ha saputo agganciare questa domanda con un’offerta tecnologicamente avanzata, in un contesto di crescente competizione internazionale – ha dichiarato Gregorio De Felice, chief economist e responsabile del research department di Intesa Sanpaolo. “I prossimi anni si prospettano ancora sfidanti, in uno scenario macroeconomico mondiale fortemente incerto e con un quadro normativo europeo e nazionale in continua evoluzione. Le imprese dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica potranno cogliere nuovi spunti di crescita grazie agli investimenti attivati dalla twin transition, soprattutto se continueranno a rafforzare l’innovazione, la sostenibilità e la presenza sui mercati globali che hanno costruito in questi anni.”

Competitività in tre fattori

Lo studio individua tre leve fondamentali per garantire la sovranità industriale e tecnologica del Paese:

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  1. Capitale umano, per superare il mismatch tra domanda e offerta di competenze tecnologiche e rafforzare la formazione tecnica.
  2. Innovazione e Ricerca & Sviluppo (R&S), per consolidare la leadership europea in aree chiave come l’elettronica avanzata, l’efficienza energetica, la mobilità elettrica e le reti intelligenti.
  3. Resilienza della supply chain, per ridurre le dipendenze da fornitori extraeuropei e affrontare le vulnerabilità geopolitiche e logistiche.

“L’industria elettrotecnica ed elettronica italiana è un pilastro della competitività industriale nazionale ed europea. In una Europa che deve accelerare sulla doppia transizione, le tecnologie di ANIE rappresentano un fattore abilitante essenziale – ha dichiarato Filippo Girardi, presidente di ANIE Confindustria. “Chiediamo con forza che il nostro settore venga riconosciuto come strategico in modo pieno, strutturale e stabile, all’interno delle politiche industriali, fiscali e di innovazione. Servono strumenti concreti per sostenere la crescita: la riduzione strutturale del cuneo fiscale; un Piano Nazionale Industria 6.0, che accompagni le imprese nella transizione digitale, verde e produttiva; bandi semplici, chiari e rapidi per favorire l’accesso agli incentivi; una cabina di regia pubblico-privata per una governance efficace; un Piano Casa per la manifattura, per rendere i territori produttivi attrattivi anche dal punto di vista sociale. Chiediamo un contesto che valorizzi chi innova, investe e crea lavoro nel Paese” – ha concluso il presidente Girardi.

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