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Roma si candida a sede dei programmi di sviluppo digitale


Da ieri l’Italia è ufficializzare il ponte dell’Europa verso l’Africa nell’intelligenza artificiale. Nella Capitale è stato inaugurato presso la sede dell’Undp Italia (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) l’AI Hub per lo Sviluppo sostenibile: la piattaforma lanciata lo scorso anno dal G7 sotto la presidenza italiana per scambiare know how e sviluppare strumenti in questo campo. Gli obiettivi sono colmare il diverso digitale nel continente africano, potenziando le capacità di calcolo ei livelli d’innovazione in settori come l’energia, l’agricoltura o la salute. Oltre il lancio di mezzo milione di start up.

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A fare da coordinatore per la nascita di questa struttura il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Non a caso, il suo titolare Adolfo Urso ha annunciato: «Pensiamo di poter candidare Roma anche come sede dei programmi digitali per le nuove tecnologie per i Paesi in via di sviluppo, che è il futuro». Per aggiungere: «L’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie abilitanti sono soprattutto ad uso dei più giovani e l’Africa è il continente dei giovani e l’Italia ne è una naturale piattaforma, il ponte tra l’Europa e l’Africa». Ma più in generale l’IA è, secondo il nostro governo, una delle principali leve di sviluppo del Paese. Urso ha ricordato che un apposito «disegno di legge è in corso di approvazione in Parlamento» e che «indirizzerà oltre un miliardo di euro per lo sviluppo delle start-up italiane».

IL MOTORE

L’AI Hub sarà uno dei motori del piano Mattei verso l’Africa. Anche per questo ieri – durante il vertice sul futuro del continente di Villa Doria Pamphilj – la leader della Commissione Ursula von der Leyen e la nostra premier Giorgia Meloni hanno annunciato due partnership strategiche a sostegno dell’AI Hub. Quest’iniziativa mette assieme i governi come quello italiano, grandi aziende del settore e fondazioni (che contribuiranno al suo finanziamento), start up di giovani africani, con l’obiettivo, spiegano dal Mimit, «di rafforzare le capacità degli innovatori e dei builders di infrastrutture africani, per garantire che l’IA possa sostenere una crescita economica inclusiva». In questa direzione nascerà una piattaforma AI Hub con chatbot AskHub, la Coalizione Africa Green Compute per «incrementare l’accesso a infrastrutture di calcolo sostenibili», un programma di Compute Accelerator e uno di AI Infrastructure Builder. Tra i tanti partner presenti Microsoft e Domyn hanno annunciato una collaborazione con l’AI Hub nei modelli di linguaggio.

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Marcos Neto, director dell’Undp Bureau for Policy and Programme Support, ieri ha osservato che «l’Ai Hub è la prima piattaforma che vuole accelerare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in tutta l’Africa», superando «i paradigmi tradizionali». E ha ricordato che l’IA potrebbe garantire 15.300 miliardi di dollari dell’economia globale entro il 2030, ma «tra cinque anni solo il 10 per cento di questi benefici finiranno nel Sud globale». Proprio partendo dallo sfruttamento che storicamente ha riguardato l’Africa, il vicepresidente di Microsoft, Brad Smith, ha sottolineato: «Non possiamo permettere che la storia si ripeta».

Ettore Soldi, executive vice president di Engineering Industries eXcellence (Gruppo Engineering che partner dell’Ai Hub ed è impegnato nello sviluppo del Piano Mattei), ha spiegato che «l’intelligenza artificiale rappresenta una leva strategica per uno sviluppo digitale realmente sostenibile a livello globale. Per questo, ci siamo impegnati a esplorare partnership con aziende africane nei settori chiave della sanità, dell’istruzione e della gestione digitale delle risorse idriche, avviando collaborazioni concrete in Egitto e Kenya».

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