Cia-Agricoltori Italiani Imola ha partecipato alla “tre giorni” della Fiera del Santerno, un’opportunità per l’associazione, che ha incontrato numerosi agricoltori, rafforzando il legame con la base produttiva locale e ha preso parte attivamente agli incontri istituzionali.
In particolare, la presidente di Cia Imola, Luana Tampieri, ha partecipato a un proficuo confronto con l’Assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, presente all’evento per un momento di scambio e dialogo su questioni giudicate cruciali per il futuro e la sostenibilità del comparto agricolo imolese e, più in generale, del territorio.
“Siamo fieri -ha detto Tampieri all’assessore- di rappresentare un settore che, con circa 2000 aziende agricole attive nel circondario imolese, costituisce circa il 19% del sistema produttivo economico territoriale, un comparto significato che resiste, nonostante le grandi difficoltà che affrontiamo, prima di tutto quelle provocate dalle nuove sfide climatiche. Oggi più che mai, il nostro territorio è duramente colpito da calamità naturali come gelate, grandinate – penso ad esempio a quella di lunedì 16 giugno che ha devastato la nostra vallata – e alluvioni, per le quali purtroppo i risarcimenti spesso si sono rivelati insufficienti a coprire i danni subiti. Su questo fronte, auspichiamo con forza una minor burocrazia nella presentazione delle domande, un’accelerazione dei pagamenti e una programmazione più adeguata della manutenzione, soprattutto nelle aree già colpite. Riteniamo inoltre fondamentale il potenziamento degli investimenti idrici, in particolare nelle zone non ancora servite, attraverso la creazione di invasi che possano mitigare gli eccessi d’acqua e ridistribuirla nei periodi di siccità.
“Sulla sicurezza idrica -ha continuato la presidente di Cia Imola- siamo particolarmente preoccupati sulla servitù di allagamento: condividiamo lo spirito e la finalità della norma per migliorare la sicurezza del territorio, ma rimaniamo perplessi sui tempi e modi, soprattutto perché non è ancora disponibile una cartografia delle aree interessate, un elemento imprescindibile per valutare con trasparenza gli impatti economici sulle imprese agricole. Non siamo contrari agli investimenti sulle infrastrutture in generale, che riteniamo essenziali per lo sviluppo del nostro territorio, ma sosteniamo che non debbano essere fatti a qualsiasi costo, specie se impattano drasticamente sul tessuto produttivo. A tal proposito, pensiamo al potenziamento della linea ferroviaria, per la quale nessuno dei tracciati proposti è stato ritenuto accettabile per le nostre aziende, e sottolineiamo la scarsa inclusione dei corpi intermedi nei tavoli di progettazione dei lavori, auspicando un maggiore coinvolgimento”.
“Infine, abbiamo posto l’attenzione sulle misure regionali per la tutela dei lavoratori agricoli durante le ondate di calore. L’ordinanza della stagione 2024 ha creato notevoli difficoltà operative, in particolare nei periodi di raccolta, compromettendo la competitività e la sostenibilità economica delle imprese. È essenziale garantire un giusto equilibrio tra la salute dei lavoratori e la continuità produttiva, evitando automatismi e norme che penalizzino le aziende nella fase più delicata dell’anno. Un’ultima riflessione riguarda il ruolo del welfare sociale e assistenziale nelle aree rurali: riteniamo necessario rafforzare la medicina territoriale per una comunità sempre più anziana e fragile. Riteniamo positivo -conclude Tampieri- che la Regione abbia redatto il documento volto a rafforzare la sanità territoriale con Aggregazioni Funzionali Territoriali e Unità Complesse di Cure Primarie. Sarà fondamentale essere attenti osservatori sull’attuazione di questo progetto nel nostro comprensorio perché noi rappresentiamo soprattutto cittadini che vivono in periferia e in zone svantaggiate, dove i servizi non sempre sono presenti ed investire in queste forme di assistenza è cruciale se vogliamo che le persone continuino a presidiare il territorio”.
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