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Il vertical farming in Italia conviene? Investimenti e startup modello


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Il vertical farming si afferma come una delle soluzioni più promettenti per un’agricoltura sostenibile, tecnologica e locale. Anche in Italia stanno nascendo startup innovative, capaci di dirottare investimenti milionari sulla costruzione di impianti sempre più avanzati.

Sta cambiando il modo in cui produciamo ortaggi e verdure, soprattutto nelle aree urbane.

Cos’è il vertical farming

Il vertical farming è un sistema di coltivazione che prevede la produzione di piante in ambienti controllati, su più livelli verticali.

Utilizza tecnologie come:

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  • l’idroponica (coltivazione senza terra, in cui le radici sono immerse in una soluzione di acqua e nutrienti);
  • l’aeroponica (coltivazione in aria, con radici sospese e nebulizzate con i nutrienti);
  • luci LED.

Permette di evitare dunque il consumo di suolo e non è soggetto a cambi repentini del meteo e a eventi climatici. Rispetto all’agricoltura tradizionale, riduce drasticamente il consumo di acqua (fino al 98%), elimina l’uso di pesticidi e può abbattere le emissioni, incrociandosi con il carbon farming.

Secondo le analisi di settore, il mercato globale del vertical farming è in espansione: 7 miliardi di dollari nel 2023, con previsioni di crescita fino a 24 miliardi entro il 2029.

Vertical farming
🏢 Definizione Agricoltura verticale, cioè la coltivazione su più livelli in ambienti chiusi e controllati
💡 Tecnologia Luci LED, sensori, intelligenza artificiale e sistemi idroponici e aeroponici
🌦️ Controllo ambientale Gestione di luce, temperatura, umidità, nutrienti e CO₂
🌍 Vantaggi Risparmio idrico
Nessun uso di pesticidi
Produzione locale e continua
🏙️ Spazi utilizzati Capannoni industriali, container, grattacieli, ambienti urbani inutilizzati
🥬 Prodotti coltivati Verdure a foglia, erbe aromatiche, microgreens, fragole
📉 Svantaggi Costi elevati di avvio, consumo energetico, limitazioni sulla tipologia di colture

Le startup italiane di agricoltura verticale

In Italia, nel 2025 sono attive diverse startup focalizzate esclusivamente sulla produzione di cibo con il vertical farming e urban farming o sulla creazione di tecnologie smart per questo settore. Tra loro spiccano nomi come:

  • Planet Farms;
  • ONO Exponential Farming;
  • WallFarm;
  • Edera Farm;
  • Evja;
  • Kilometro Verde.

Planet Farms

Planet Farms è una delle principali aziende di vertical farming in Europa, fondata nel 2018 a Milano.

La sua innovativa verticale farm di Cirimido (Como) di 20mila metri quadri integra tecnologie avanzate – idroponica, LED, camere di crescita su misura, sensoristica e intelligenza artificiale (con il sistema Gaia VF) – per produrre ortaggi e insalate fresche, senza l’uso di pesticidi.

Il risparmio di acqua stimato è del 95 % rispetto all’agricoltura tradizionale e il sistema garantisce tracciabilità dal seme allo scaffale e confezioni pronte da gustare e confezionate in buste riciclabili.

Ono Exponential Farming

Ono Exponential Farming, fondata a Zevio (Verona) offre un sistema plug and play altamente automatizzato per la coltivazione intensiva indoor. La sua struttura modulare e scalabile è controllata al 100 % da intelligenza artificiale, robotica e machine learning, con consumi ridotti fino al 95 % di acqua, 80 % in meno di manodopera e 70 % di energia rispetto ai sistemi tradizionali.

Il modello seed to pack garantisce completa tracciabilità tramite sensori, blockchain e ricette digitali, permettendo a chiunque – anche senza competenze in agronomia o biotech – di avviare una vertical farm ovunque, anche in ambienti urbani o sotterranei.

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Wallfarm

WallFarm, fondata 10 anni fa a Roma, ha sviluppato Lia, acronimo di Lean Intelligent Agriculturel una centralina compatta e plug and play che automatizza completamente sistemi idroponici e aeroponici.

Grazie all’AI e ai sensori integrati, Lia calibra automaticamente pH ed EC, dosa nutrienti, analizza soluzioni e controlla luci, pompe e flussi d’acqua, monitorando fino a 10 linee di coltivazione in modo scalabile.

Edera Farm

Edera Farm, di Fondi (Latina), nasce nel 2021, partendo dall’esperienza pionieristica in idroponica del luppolo nel 2018.

Progetta e realizza impianti idroponici verticali e automatizzati, supportati da consulenza specialistica, formazione e un sistema brevettato che riduce notevolmente l’uso di substrato. Grazie a REC System, massimizza l’efficienza idrica.

Promette fino al 97 % di risparmio d’acqua indoor, utilizzando un decimo di soluzione rispetto ai concorrenti, con recupero e ricircolo continuo.

Evja

Evja è stata fondata 10 anni fa a Napoli e ha creato Opi, un sistema avanzato per l’agricoltura di precisione che integra sensori IoT wireless, intelligenza artificiale e modelli predittivi.

Opi consente il monitoraggio h24 di parametri come temperatura, umidità, radiazione e pH e offre funzionalità che spaziano dalla gestione dell’irrigazione e nutrizione alla protezione fitosanitaria.

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Vanta oltre 200 installazioni in campi aperti, serre e vertical farm in Europa, Asia e Africa. Il sistema punta tutto sulla riduzioni fino al 95 % nell’uso dell’acqua, tagli del 70 % dei energetici e un importante supporto decisionale tramite alert, analytics, pannelli di controllo a cui accedere da Pc, tablet e smartphone.

Kilometro Verde

Kilometro Verde Vertical Farms di Manerbio (Brescia), fondata nel 2021, combina tradizione agricola e tecnologia per offrire insalate fresche (a marchio Petali), direttamente coltivate in ambienti protetti e verticali. Il sistema idroponico permette un risparmio idrico fino al 95%, zero pesticidi, filiera tracciabile e produzione 365 giorni l’anno.

Dopo un investimento da 6 milioni da parte di Ismea (30% del capitale), Kilometro Verde ha inaugurato la più grande vertical farm d’Europa nel 2023 a Verolanuova. Ha anche concluso un accordo per impiegare un impianto fotovoltaico da 10 MW, in linea con la strategia di riduzione dell’impronta carbonica.

Costi ancora troppo elevati

I benefici ambientali del vertical farming sono evidenti. Ma non mancano le sfide: costi energetici elevati rispetto all’agricoltura all’aperto e l’ammortamento degli impianti restano i principali ostacoli per chi si vuole avvicinare a queste pratiche. Inoltre non tutto è coltivabile con queste tecnologie.

Il costo di un impianto Italia varia sensibilmente in base alla dimensione, al grado di automazione e alla tecnologia impiegata. Un sistema modulare domestico semplice può partire da circa 5mila euro, mentre un impianto professionale indoor da 200 metri quadri può richiedere un investimento iniziale di 200.000 euro.

Per strutture industriali di grande scala (oltre 1.000 metri quadri), i costi possono superare i 5 milioni di euro, considerando anche le spese di R&D, robotica, software e infrastrutture.

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Gli impianti più avanzati prevedono ritorni dell’investimento tra i 5 e gli 8 anni, ma molto dipende dai costi energetici e dalla località.

Conviene investire oggi?

Le realtà del settore, come abbiamo visto, puntano sull’efficienza energetica e sull’automazione totale (o quasi) dei processi. L’agricoltore diventa così non più un bracciante ma un manager che controlla il funzionamento di tecnologie all’avanguardia.

L’integrazione tra intelligenza artificiale, internet delle cose e robotica e automazione industriale consente oggi di gestire ogni fase della produzione: dalla semina alla raccolta, tutto è controllato e ottimizzato.

Nonostante le tante realtà fallite negli ultimi anni – più per mancanza di lungimiranza e di un business plan solido – il settore dovrebbe continuare a crescere nei prossimi anni, grazie soprattutto a modelli replicabili su scala urbana.

Nel 2025 il vertical farming italiano attira oltre 200 milioni di euro in investimenti, abbatte il consumo di acqua per il primo settore (importantissimo, in tempi di siccità cronica) e garantisce prodotti a kilometro zero.

Grazie a eccellenze agritech e all’urgenza di cambiare paradigma dovuta all’emergenza climatica in corso, il Belpaese può diventare il protagonista di una nuova rivoluzione agricola in Europa. A patto che vegano erogati i giusti fondi da parte delle istituzioni.

Con il Dlgs 192/2024 entrato in vigore il 31 dicembre 2024, sono previste agevolazioni fiscali per vertical farming e colture idroponiche. Vediamo in cosa consistono, sinteticamente:

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Le agevolazioni fiscali
🔁 Inclusione come attività agricola Vertical farming e idroponica sono riconosciute come attuvutò agricole ai fini fiscali (art. 32 TUIR)
La tassazione si basa sui redditi fondiari anziché su quelli d’impresa
🏢 Ammissibilità in immobili non agricoli Possibile anche in fabbricati catastati C1–D10, entro il doppio della superficie agricola di riferimento
🌱 Crediti di carbonio Rientrano tra le attività agricole i proventi derivanti dalla vendita dei crediti di carbonio
Sono tassati come redditi fondiari fino al limite Iva
⚠️ Eccedenze L’eccedenza rispetto ai limiti è tassata come reddito d’impresa secondo criteri forfettari (coefficiente fissato al 25%)

 





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