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40 mila trentini hanno scelto la bici e l’autobus per andare a scuola e al lavoro


Corsi, scontistiche, sgravi fiscali e un dialogo costante con le aziende del territorio. Attraverso il Piano degli spostamenti casa-lavoro, il Comune di Trento incentiva la mobilità sostenibile andando a «toccare» direttamente decine di migliaia di spostamenti quotidiani in città.

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I numeri del Piano
«L’amministrazione comunale ha avviato un rapporto con oltre 50 aziende fra le più grandi del territorio per lavorare in sinergia sul tema della mobilità sostenibile — ha spiegato ieri mattina in conferenza stampa l’assessore comunale a mobilità e ambiente Michele Brugnara — È una delle azioni previste all’interno del Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, approvato dal consiglio comunale nel 2023. I soggetti pubblici e privati che prendono parte alla iniziativa coinvolgono un totale di circa 40mila persone di cui 25mila dipendenti e 15mila studenti, e quindi si tratta di un intervento che va a influire potenzialmente su una mole importante di spostamenti quotidiani. Promuovere la mobilità sostenibile significa ridurre la congestione del traffico, minore inquinamento e maggiore sicurezza stradale. Si tratta quindi di un confronto fondamentale da portare avanti e approfondire ulteriormente». Dal canto suo, l’amministrazione nel dialogo con le aziende è impegnata sia nel dare che nel ricevere consigli e informazioni sul come incentivare la mobilità sostenibile: «Il Comune supporta nella redazione dei piani di spostamento casa-lavoro che le aziende sono tenute, per legge nazionale, a redigere — ha aggiunto Brugnara — Inoltre, eroga dei corsi di formazione e raccoglie suggerimenti e osservazioni riguardo temi come il trasporto pubblico, la mobilità ciclistica o i parcheggi di interscambio».

 

Sconti e trasporto pubblico
Fra le misure concrete messe in pratica finora da amministrazione e aziende per incentivare il più possibile la mobilità sostenibile rientrano prevalentemente sconti di vario tipo sull’utilizzo di diversi mezzi, ma il Comune si è fatto anche da tramite in prima persona con l’azienda del trasporto pubblico: «Fra le scontistiche introdotte ci sono ad esempio quella fino al 30% sulla tariffa di abbonamento aziendale e quella del 20% per l’abbonamento con la ditta che gestisce il noleggio di monopattini elettrici — ha spiegato il dirigente del progetto Mobilità e rigenerazione urbana e mobility manager del Comune Giuliano Franzoi — La misura che riteniamo più positiva in assoluto però è legata all’ascolto e alla disponibilità mostrate da Trentino Trasporti, che ha introdotto delle piccole modifiche su alcune linee e orari degli autobus per facilitarne l’uso e venire incontro alle richieste arrivate da parte dei dipendenti». Aziende ed enti pubblici che mettono in pratica le diverse misure beneficiano di uno sgravio fiscale.

 

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«Attenzione in crescita»
Fra le imprese trentine che si stanno muovendo con convinzione sul tema della mobilità sostenibile ce ne sono alcune anche di piccole dimensioni, che quindi sarebbero esentate dagli obblighi stabiliti a livello nazionale: «Ci sono quattro-cinque aziende che pur non avendone l’obbligo essendo sotto le cento unità si sono attivate e hanno aderito a questa convenzione, nominando un mobility manager e mettendo in campo una serie di iniziative per i propri dipendenti — ha specificato Franzoi — Non è quindi solo una questione di obbligo normativo, la sensibilità e l’attenzione verso questi aspetti stanno crescendo all’interno del nostro tessuto economico». L’impegno del Comune su questo fronte è stato riconosciuto anche dal ministero dei Trasporti durante la manifestazione MobyDixit, che si è svolta a Bologna la scorsa settimana, con Trento che si è piazzata al secondo posto in Italia per livello di mobility management (a pari merito con Arezzo, Ascoli Piceno, Bolzano, Brescia, Ferrara, Grosseto, Livorno, Parma, Pavia, Prato, Reggio Emilia, Torino, Udine e Verona).

 

I corsi per mobility manager
Ai corsi di formazione che si sono svolti in quattro settimane tra maggio e giugno per un totale di 15 ore, hanno partecipato 31 aziende e complessivamente circa 150 mobility manager, le figure nominate dalle aziende stesse per monitorare la situazione e supportare le pratiche di mobilità sostenibile: «Durante i corsi appena conclusi abbiamo raggiunto circa 150 mobility manager di tutto il territorio comunale — conclude Franzoi — L’anno scorso il numero era più contenuto, questo testimonia come la rete sul tema della mobilità sostenibile stia crescendo sempre di più. Parliamo di un corso che era rivolto sia ai nuovi mobility manager che ricoprono questo ruolo da pochi mesi, sia a quelli che invece avevano già partecipato all’edizione precedente nel 2024, anche in una logica di monitoraggio della situazione all’interno delle aziende partecipanti».

 

Le aziende partecipanti
Nel percorso di formazione al fianco del Comune c’erano le aziende pubbliche di servizi alla persona Beato De Tschiderer, Margherita Grazioli e Civica di Trento, Allitude, l’associazione Artigiani Trentino, Autostrada del Brennero, le Aziende provinciali per i servizi sanitari di Trento e dell’Alto Adige, la Banca popolare dell’Alto Adige, la Cassa centrale banca, Cavit, Confindustria Trento, Dedagroup, Dolomiti Energia, Edizioni Centro Studi Erickson, Fondazione Bruno Kessler, Gpi, Gruppo Poli, Iprona Trento, Italscania, Itas Mutua, Markas, Muse (Museo delle Scienze), OpenMove, Trenitalia, la Regione Autonoma Trentino – Alto Adige, Trentino Digitale, Trentino Marketing, Trentino Trasporti e Vetri Speciale.





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