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Una Comunità di pratica per la trasformazione digitale del Terzo Settore • Secondo Welfare


Rafforzare le competenze digitali nelle organizzazioni del Terzo Settore italiano, formando figure capaci di promuovere la cultura digitale e guidare percorsi di innovazione. È questo, in breve, l’obiettivo di Non Profit Digital Leaders, progetto promosso da TechSoup Italia – SocialTechno Impresa Sociale selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale nell’ambito del bando Digitale Sociale.

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Cuore del progetto, come abbiamo avuto già modo di raccontarvi, è l’approccio “Train the Trainers” che prevede la formazione intensiva di circa 80 Digital Leaders che “a cascata” formeranno oltre 5.000 persone, tra volontari e operatori del Terzo Settore. Individuati all’interno delle organizzazioni partner del progetto, i Digital Leaders riceveranno infatti una preparazione mirata coordinata da TechSoup, per poi attivare percorsi formativi nelle proprie realtà di appartenenza e accompagnarle nel raggiungimento di una vera maturità digitale.

Un obiettivo ambizioso – come ci ha spiegato Fabio Fraticelli di TechSoup – che passa dallo sviluppo di conoscenze e competenze tecniche, ma che richiede anche un forte coinvolgimento di chi è chiamato a svolgere il ruolo di Digital Leaders. È su questo punto che entra in gioco Tebat, società di consulenza organizzativa che svilupperà una Comunità di pratica (strumento di cui Percorsi di secondo welfare si è molto occupato scrivendo anche una guida) dedicata proprio ai Digital Leaders.

Ma di cosa si tratta nel concreto? Ne abbiamo parlato con Simona Deiana e Teresa Borgonovo di Tebat.

Simona, Teresa, anzitutto potete raccontarci cos’è Tebat e di cosa si occupa?

Tebat è una società che si occupa di consulenza organizzativa e formazione, per realtà del mondo profit e non profit. Il nostro lavoro parte dalla visione delle organizzazioni come luoghi vitali e importanti per le persone, spazi in cui si costruisce identità, si esercita responsabilità e si generano cambiamenti.  Sulla base di questa visione, Tebat accompagna gruppi e singoli all’interno delle organizzazioni in percorsi di trasformazione e apprendimento organizzativo, valorizzando la dimensione partecipativa e relazionale, e una leadership dialogica.

Con questo approccio Tebat, nell’ambito di Non Profit Digital Leaders, si occuperà di coordinare una Comunità di pratica formata dai Digital Leader. Ci spiegate cos’è questo strumento e come lo declinerete nell’ambito di Non Profit Digital Leaders?

La Comunità di pratica è innanzitutto uno spazio di apprendimento che valorizza le conoscenze e le pratiche delle persone che vi prendono parte, che sono state maturate nei contesti sociali e lavorativi, e ne facilita la circolazione per generare nuovi significati, pratiche e apprendimenti.

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Nasce dal presupposto che l’apprendimento avvenga soprattutto osservando, dialogando ed elaborando il senso e il significato delle esperienze attraverso momenti di confronto e condivisione, all’interno di un gruppo, di una comunità, di un’organizzazione.

La Comunità di pratica nel progetto Non profit Digital Leaders è la possibilità di uno spazio sicuro e collaborativo in cui confrontarsi, riflettere e affrontare insieme le sfide della transizione digitale che i Digital Leader incontrano all’interno delle loro organizzazioni.

Nel concreto come si svolgerà la Comunità di pratica di Non Profit Digital Leaders?

La Comunità di pratica si articolerà in 8 incontri online di 2 ore ciascuno, che si svolgeranno tra luglio 2025 e gennaio 2026, ed è appunto rivolta ai circa 80 Digital Leader coinvolti nel progetto. Qui si condivideranno casi reali, esperienze e conoscenze maturate nelle diverse organizzazioni da cui provengono i partecipanti, per trasformarli in nuove pratiche e linee guida da mettere in comune.

Al termine del percorso, è previsto un incontro di restituzione e un evento finale per condividere i risultati e le riflessioni emerse.

Quali obiettivi vi aspettate di raggiungere attraverso la Comunità di pratica?

L’obiettivo principale è che la comunità di pratica possa essere un contenitore “sufficientemente buono” – accogliente, stimolante e generativo – per supportare i Digital Leaders nel loro ruolo di agenti di cambiamento, e per generare qualcosa di nuovo per i partecipanti e per le organizzazioni, che si trovano ad affrontare una trasformazione culturale importante.

 





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