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Aise.it – Agenzia Internazionale Stampa Estero


BOLOGNA\ aise\ – Le nuove politiche europee per l’innovazione, le tecnologie strategiche per la competitività e l’autonomia industriale europea, il futuro della ricerca dopo il Pnrr, le sfide della transizione digitale ed ecologica e l’attrazione di competenze altamente specializzate. Saranno questi alcuni dei principali temi al centro della 20^ edizione di R2B – Research to Business, il Salone internazionale della Ricerca e delle Competenze per l’Innovazione, al via questa mattina e fino a tutto domani, 25 e 26 giugno, a BolognaFiere.
Un appuntamento promosso dalla Regione Emilia-Romagna, organizzato da ART-ER in collaborazione con BolognaFiere, grazie al cofinanziamento dei fondi europei FESR e FSE+, che si conferma strategico per il confronto tra imprese, istituzioni, mondo accademico e ricerca. L’edizione vede anche la collaborazione di importanti realtà nazionali come Netval, la rete nazionale di università ed enti che promuove e valorizza la ricerca, Innovup, l’associazione che rappresenta l’intero ecosistema italiano dell’innovazione e PNI Cube, Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition. Partner strategici, inoltre, sono APRE, Bologna Business School, Città Metropolitana di Bologna e Perfetto.
La manifestazione coinvolgerà quasi 300 relatori provenienti da istituzioni europee, nazionali e regionali, università, centri di ricerca, imprese e associazioni, con un’area espositiva che ospiterà oltre 200 realtà tra laboratori, startup, enti di formazione, istituzioni e aziende innovative e un programma articolato di conferenze, workshop e laboratori per imprese, ricercatori, istituzioni e cittadini. L’edizione 2025 segna inoltre l’avvio di R2B Italy 2026, progetto nazionale che vedrà la Regione collaborare con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per creare un nuovo spazio di confronto tra gli ecosistemi territoriali dell’innovazione.
“La nuova fase europea – ha sottolineato de Pascale – pone sul tavolo scelte strategiche che riguardano la ricerca pubblica, le nuove tecnologie, la competitività industriale e la capacità di attrarre competenze e talenti. E l’Emilia-Romagna si presenta con una struttura solida: un sistema integrato di università, centri di ricerca, tecnopoli, imprese innovative, infrastrutture pubbliche e reti territoriali. L’innovazione– aggiunge– non è un tema neutro: ha implicazioni dirette sui modelli di sviluppo che vogliamo promuovere e sulla qualità delle istituzioni nel saperla governare. Per questo è necessario mettere a sistema politiche regionali, nazionali ed europee, investendo su ricerca, formazione, attrattività e partenariati solidi”.
“L’Emilia-Romagna – ha sottolineato Colla – sta operando lungo tre direttrici strategiche: investimenti nelle tecnologie abilitanti e strategiche, sviluppo di competenze specialistiche e rafforzamento delle filiere industriali. In questo quadro, stiamo lavorando per rendere disponibili misure concrete a supporto delle imprese, sostenere la transizione dei distretti industriali e valorizzare l’integrazione tra ricerca applicata e manifattura. Parallelamente- prosegue Colla-, puntiamo a una formazione tecnica e professionalizzante all’altezza delle sfide attuali, che metta in relazione il sistema educativo, universitario e produttivo. È questa la condizione per garantire attrattività, occupazione di qualità e una crescita sostenibile, inclusiva e fondata sull’innovazione”. (aise) 

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