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Piacenza Pay: un nuovo welfare aziendale per sostenere l’economia del territorio


Microcredito

per le aziende

 

Da sinistra, Marco Alberti, Franco Albertini e Paolo Sturbini


Piacenza Pay: l’idea è di quelle che possono lasciare il segno, cambiando la sorte dei consumi locali, oggi sempre più in difficoltà. Stiamo parlando di un nuovo modello integrato di welfare per aziende e dipendenti, con importanti ricadute su economia e commercio provinciale.

La particolarità di Piacenza Pay – card virtuale che consente ai beneficiari di usufruire di uno o più servizi welfare offerti dalla propria azienda – risiede infatti nella sua spendibilità, che viene circoscritta a Piacenza e provincia per creare un rapporto sinergico tra persone e territorio. Ma prima di entrare nei dettagli, vediamo chi propone Piacenza Pay.

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Gruppo leader

Il progetto è stato presentato ieri con una conferenza stampa a Confindustria Piacenza da Marco Alberti, Ceo di 360 Payment Solutions, e da Paolo Sturbini, Direttore generale di 360Welfare, introdotti dal Vicepresidente della Provincia di Piacenza Franco Albertini.

Con solide radici locali (la sede centrale è a Fiorenzuola d’Arda), 360 Payment Solutions è un gruppo leader nei servizi e soluzioni per la gestione della mobilità di mezzi e personale dipendente; conta più di 400 addetti ed è presente con altre 25 sedi in tutta Europa. Questa presenza capillare, con un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro annui, permette alle sue società di proporsi come partner a oltre 24mila aziende clienti da più di 40 anni.

Il gruppo piacentino fornisce anche soluzioni di pagamento e di approvvigionamento complete, tra cui il pagamento dei pedaggi, la gestione delle carte carburante, i rimborsi dell’Iva e delle accise; in più, attraverso la società 360Welfare, offre servizi personalizzati di welfare aziendale, facili da usare e con una ricaduta economica sul territorio di riferimento.

La mappa di Piacenza Pay

Operativa dal prossimo settembre, Piacenza Pay è destinata al mondo delle imprese, ma in futuro potrebbe ampliarsi a quello della Pubblica Amministrazione. Tre i principali servizi: buono pasto, pasto convenzionato e buono acquisto. L’obiettivo, hanno spiegato Alberti e Sturbini, è rafforzare la connessione tra esercenti e realtà aziendali locali, trasformando il welfare in una risorsa condivisa, apportando valore al territorio, incentivando l’economia circolare e a km zero.

Con l’App 360Welfare, tutti i servizi di Piacenza Pay sono a portata di mano. Buono pasto, buono acquisto e pasto convenzionato possono coesistere ed essere gestiti in un’unica app che consente di effettuare transazioni, mostrando il QR code, generando un codice Otp, oppure utilizzando la modalità contactless (Nfc); si può memorizzare la card nel wallet del telefono (Apple Pay e Google Pay) per pagamenti più immediati; abilitare Face-Id o Impronta digitale per accedere al profilo con più facilità; verificare il saldo disponibile e consultare il dettaglio dei pagamenti effettuati; cercare gli esercizi convenzionati al ritiro della Piacenza Pay; accedere a un catalogo di oltre 130 gift card acquistabili e chiedere assistenza.

Vantaggi per tutti

Per le aziende e i dipendenti i vantaggi offerti da Piacenza Pay sono molteplici, dal rafforzamento del legame con il territorio alla promozione del welfare territoriale che diventano una leva per lo sviluppo locale; senza dimenticare i vantaggi fiscali e una significativa riduzione dei costi.

D’altro canto, i commercianti locali che aderiscono al progetto possono beneficiare di un incremento della clientela, incentivare l’economia circolare del territorio, ottenere maggiore visibilità, fidelizzando i clienti. Secondo i top manager, la commissione per il servizio è altamente vantaggiosa e grazie all’App 360Welfare si elimina la necessità di installare un terminale Pos, ottimizzando così spazio e costi.

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Sul mercato del welfare aziendale, che a livello nazionale vale due miliardi di euro, ci sono già risultati tangibili, come dimostrano le esperienze sviluppate in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, citate da Sturbini: con una proposta territoriale che ha coinvolto bacini di 200/250 esercizi commerciali il 60% del valore dei fringe benefit aziendali è ritornato sul mercato locale.

Piacenza Cultura

Infine, grazie al progetto Piacenza Cultura sarà possibile ampliare l’offerta di welfare aziendale della Piacenza Pay, con un focus sul benessere culturale. Attraverso questo programma, le aziende potranno fornire crediti welfare ai propri dipendenti, spendibili con la Piacenza Pay, per l’acquisto di biglietti e abbonamenti a cinema, teatri, musei e concerti all’interno del territorio piacentino, promuovendo un equilibrio tra lavoro e tempo libero.


Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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