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L’economia siciliana cresce più della media nazionale: “Registrato anche un incremento dell’occupazione”


Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) nel 2024 l’attività economica in Sicilia è cresciuta dell’1,3 per cento, una dinamica superiore a quella della macroarea e dell’Italia, ma meno intensa dell’anno precedente. I dati sono stati presentati nella sede della Banca d’Italia. 

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Le imprese

La produzione agricola ha risentito della siccità che ha caratterizzato il 2024, con cali significativi nel comparto cerealicolo e delle coltivazioni arboree. Nell’industria in senso stretto la congiuntura si è mantenuta positiva; le aziende con fatturato in aumento hanno prevalso e sono cresciute le ore lavorate. La spesa per investimenti, sostanzialmente invariata rispetto al 2023, ha beneficiato delle politiche pubbliche di incentivazione e si è indirizzata anche verso le tecnologie avanzate e il miglioramento dell’efficienza energetica. Le aspettative per l’anno in corso risentono dell’elevata incertezza geopolitica.

Le esportazioni di merci siciliane si sono ridotte dell’8,3 per cento; il calo dei prodotti petroliferi (-15,2 per cento), su cui hanno inciso sia la riduzione delle quantità esportate sia le quotazioni, è stato solo in parte controbilanciato dall’incremento degli altri beni (3,3 per cento). Complessivamente la riduzione dell’export ha interessato soprattutto i paesi al di fuori dell’area dell’euro tra cui gli Stati Uniti, che rappresentano uno dei più importanti mercati di destinazione. L’export diretto al mercato statunitense nel 2024 è stato pari al 7,6 per cento (10,3 la media nazionale): un terzo delle esportazioni era costituito da apparecchi elettrici, una quota pressoché analoga da prodotti petroliferi e un quinto da quelli agro-alimentari.

Il valore aggiunto delle costruzioni, fortemente in espansione nel triennio precedente, nel 2024 è cresciuto a ritmi più contenuti, ma ancora superiori a quelli della macroarea e dell’Italia. Al calo dell’attività dell’edilizia privata si è contrapposta la forte espansione del comparto dei lavori pubblici, che ha continuato a beneficiare di una domanda sostenuta grazie anche all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il mercato del lavoro e le famiglie

Nel 2024 l’occupazione ha continuato ad aumentare in misura più intensa rispetto quanto avvenuto in Italia nel medesimo periodo. Il numero di persone occupate è cresciuto dell’1,5 e 2,2 per cento rispettivamente nella fascia 15-64 anni, aumentando portandosi al 46,8 per cento (62,2 in Italia); il tasso di disoccupazione, diminuito contenutamente nel 2024 (-0,1 per cento), si attesta al 13,0 per cento, un valore che tuttavia risulta ancora pari al doppio della media nazionale.

L’andamento positivo del mercato del lavoro ha sostenuto il reddito delle famiglie e i consumi, che in termini reali, secondo nostre stime, nel 2024 è aumentato di mezzo punto percentuale in più della media italiana. I consumi sono aumentati dell’1,1 per cento, un punto percentuale in più rispetto alla media italiana.

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Il tasso annuo effettivo globale (Taeg) mediamente applicato ai nuovi prestiti alle famiglie ha continuato a crescere nel 2024, anche se con minore intensità rispetto all’anno precedente: dal 7,2 per cento nel quarto trimestre 2023 al 7,5 per cento nel primo trimestre 2024. Entrambi i tassi rimangono superiori di quasi 1 punto percentuale rispetto alla media italiana. La redditività delle imprese è rimasta positiva per buona parte delle aziende siciliane; la liquidità produttiva delle imprese è lievemente aumentata. Il tasso d’interesse sui nuovi prestiti alle imprese è sceso dal 5,9 per cento nel 2023 al 5,5 per cento nel 2024.

Risparmio finanziario 

I depositi bancari delle famiglie sono cresciuti del 1,6 per cento. Il valore complessivo dei titoli in custodia presso le banche è aumentato del 6 per cento. Le famiglie siciliane hanno investito principalmente in titoli di Stato italiani e quote di fondi comuni. I finanziamenti alle famiglie hanno continuato a crescere allo stesso ritmo dell’anno precedente (+5 per cento), sostenuti dal credito al consumo (+4,8 per cento). Le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni hanno preso vigore riflettendo la crescita della domanda, sospinta nel 2024 dal calo dei tassi di interesse (di oltre un punto percentuale dal 4,5 al 3,5 per cento nell’ultimo trimestre del 2024).

La qualità del credito

Gli indicatori della rischiosità del credito hanno messo in evidenza deboli segnali di peggioramento, con l’aumento del rapporto tra flussi di nuovi prestiti deteriorati e prestiti in bonis (tasso di default del periodo), salito al 2,0 per cento alla fine del 2024 (1,8 alla fine dell’anno precedente).

La finanza pubblica territoriale

Nel 2024 le spese degli enti territoriali siciliani sono cresciute dell’8,7 per cento. Rientrano nell’aumento anche spese correnti primarie in tutte le sue componenti; è invece diminuita la spesa in conto capitale (-1,9 per cento) in particolare riconducibile alle imprese. Le entrate degli enti territoriali siciliani sono aumentate (7,3 e 14,8 per cento rispettivamente), in particolare gli incassi correnti dei Comuni e della Regione. Si è registrato un miglioramento delle condizioni finanziarie. Tuttavia, permane una situazione di fragilità legata alla bassa capacità di riscossione dei Comuni.

Le dichiarazioni di Schifani

Così il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando il rapporto annuale sull’economia regionale presentato oggi a Palermo: “I dati pubblicati dalla Banca d’Italia confermano con autorevolezza che la Sicilia è oggi una delle regioni trainanti del Paese. Siamo al primo posto per crescita del Pil, con un +1,3%, quasi il doppio rispetto alla media nazionale. Anche l’occupazione registra un netto incremento del 4,6%, tre volte superiore a quella del resto d’Italia e ben oltre la media del Mezzogiorno. Numeri significativi – aggiunge – che indicano una ripresa concreta e solida, trainata da turismo, servizi e rilancio dell’edilizia. Migliora anche la qualità del lavoro, con più professioni ad alta qualificazione. Un segnale chiaro della reazione positiva alla crisi post-pandemica”.

Tra i dati più rilevanti, Schifani evidenzia la crescita delle presenze turistiche (+5,1%), spinte soprattutto dal mercato estero, e l’incremento del traffico passeggeri negli aeroporti siciliani (+10,3%), grazie in gran parte ai voli internazionali. In miglioramento anche i conti pubblici: “Le entrate tributarie regionali sono aumentate del 14,9%, il doppio rispetto ai Comuni. È la prova della ritrovata vitalità della nostra economia”.

Il presidente non nasconde le difficoltà: “Restano fragilità, in particolare nell’agricoltura e nell’occupazione giovanile. Stiamo lavorando su due misure: un piano per le start-up e uno per rafforzare o creare nuove attività commerciali”. Sul fronte agricolo, colpito dalla siccità, Schifani ribadisce: “Abbiamo avviato un piano anti-siccità e puntiamo a recuperare i livelli occupazionali già dal prossimo anno. Il rilancio dell’agricoltura è una priorità”. “La Sicilia è sulla strada giusta – conclude – ma serve consolidare questa fase e trasformarla in uno sviluppo duraturo e inclusivo. Servono scelte coraggiose: noi siamo pronti”.

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