La commissione per lo Sviluppo regionale (REGI) del Parlamento europeo ha approvato oggi due importanti relazioni che ridefiniscono gli obiettivi della politica di coesione dell’UE per rispondere alle sfide emergenti, rafforzando al contempo l’impegno verso la solidarietà territoriale.
Le novità introdotte riguardano l’ampliamento delle priorità dei fondi di coesione e un potenziamento delle misure contro la crisi abitativa, con particolare attenzione alle esigenze delle regioni meno sviluppate.
La discussione sulla prossima politica di coesione sta occupando le agende non solo del Parlamento europeo e della Commissione europea, ma anche del Comitato europeo delle Regioni (CoR) che il 15 maggio ha approvato una propria risoluzione che contiene le priorità strategiche per il periodo 2025-2030 e che pone le basi per un’azione politica rinnovata che metta al centro i cittadini, i territori e le comunità locali.
Difesa, acqua, energia e alloggi: i nuovi obiettivi della coesione
Con 26 voti favorevoli, 10 contrari e 5 astensioni, la commissione per lo sviluppo regionale (REGI) del Parlamento europeo ha dato il via libera a una revisione del ciclo di finanziamento 2021-2027, introducendo nuovi ambiti d’intervento: capacità industriale per la difesa, mobilità militare, resilienza idrica, alloggi a prezzi accessibili, decarbonizzazione, interconnessioni energetiche e competitività industriale attraverso la piattaforma STEP (“Tecnologie strategiche per l’Europa”).
Tra le misure approvate figurano anche nuove condizioni finanziarie favorevoli, tra cui la possibilità di cofinanziamento al 100% e un prefinanziamento al 30%. I deputati propongono inoltre di abbassare al 10% (dal 15% iniziale) la soglia minima di riallocazione dei fondi per beneficiare di un pagamento supplementare.
“Adattiamo le regole della coesione alle sfide di oggi, senza tradire la sua missione di ridurre le disparità. Nessuna regione deve restare indietro”, ha dichiarato il relatore rumeno Dragoș Benea (S&D).
“Serve una risposta forte” alla crisi abitativa
Parallelamente, con 32 voti favorevoli e nessuna astensione, è stata adottata anche una relazione dedicata al ruolo dei fondi di coesione per affrontare la crescente emergenza abitativa. I deputati chiedono di raddoppiare i finanziamenti destinati agli alloggi accessibili e di rendere l’abitare sostenibile una priorità strategica del bilancio post-2027. Si propone inoltre l’introduzione di obiettivi specifici per gli alloggi pubblici, sociali e cooperativi, accompagnati da cofinanziamenti completi e misure rapide tramite “regimi di aiuti di Stato pronti all’uso”.
L’eurodeputato spagnolo di S&D Marcos Ros Sempere, relatore della proposta, ha sottolineato: “La crisi abitativa colpisce duramente i giovani e le fasce vulnerabili. Serve una risposta forte della politica di coesione per garantire il diritto di restare in città e nei territori rurali sotto pressione”.
Entrambe le relazioni insistono sul ruolo centrale delle autorità locali e regionali nell’attuazione dei progetti. Si chiede che i trasferimenti di fondi già pianificati siano vincolati al loro consenso e che si eviti la centralizzazione delle decisioni. Particolare attenzione è rivolta anche ai territori remoti, insulari e di confine.
I prossimi negoziati con il Consiglio dell’UE saranno avviati ufficialmente durante la plenaria di luglio. Se non vi saranno obiezioni, potranno partire immediatamente, con l’obiettivo di rendere operativi i nuovi strumenti entro il 2026.
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