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Da oggi 28 giugno l’accessibilità digitale di siti web e servizi è obbligatoria per tutti, cosa cambia


Finito il tempo della transizione, da oggi 28 giugno è obbligatorio adeguarsi all’Accessibility Act, la Direttiva europea sull’accessibilità digitale. Tutti i siti i siti web e le piccole e medie imprese europee dovranno rendere accessibili i propri servizi digitali. Cosa cambia davvero e perché la legge è così importante?

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Oggi 28 giugno 2025 è una data storica: finito il tempo della transizione, tutti i siti i siti web e le piccole e medie imprese europee dovranno rendere accessibili i propri servizi digitali, adeguandosi obbligatoriamente all’Accessibility Act, la Direttiva europea sull’accessibilità digitale.

Secondo quanto riportato dal Consiglio dell’Unione Europea, nel 2023 il 27% della popolazione dell’UE sopra i 16 anni aveva una qualche forma di disabilità. E in base alle stime di Eurostat, tale percentuale corrisponde a 101 milioni di persone, ossia un adulto su quattro nell’UE.

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©Eurostat

E naturalmente, la probabilità di avere disabilità cresce con l’avanzare degli anni.

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©Eurostat

Oltre che una potenziale perdita di clienti, la non accessibilità di siti e servizi web rappresenta quindi una grave mancanza in termini etici e di inclusività.

Leggi anche: Donald Trump chiede alle aziende italiane di rinunciare all’inclusività

Cosa dice la Direttiva europea ‘Accessibility Act’ e chi deve adeguarsi

Come si legge sul sito della Commissione Europea, l’’Accessibility Act’ è una direttiva che mira a migliorare il funzionamento del mercato interno per prodotti e servizi accessibili, rimuovendo gli ostacoli creati da normative divergenti negli Stati membri.

L’obbiettivo ultimo rendere accessibili i servizi digitali a tutti, inclusi persone con disabilità e altre forme di svantaggio.

La Commissione ha consultato le parti interessate e gli esperti in materia di accessibilità e ha tenuto conto degli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulle persone con disabilità

Una norma importantissima che, secondo la stessa Commissione, porterà vantaggi alle stesse imprese.

Le imprese trarranno vantaggio da:

  • norme comuni in materia di accessibilità nell’UE che portano a una riduzione dei costi
  • commerci transfrontalieri più facili
  • maggiori opportunità di mercato per i loro prodotti e servizi accessibili

Ma soprattutto, i servizi digitali diventano davvero inclusivi (se l’applicazione sarà davvero a tappeto come la norma prevede)

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Le persone con disabilità e gli anziani trarranno vantaggio da:

  • più prodotti e servizi accessibili sul mercato
  • prodotti e servizi accessibili a prezzi più competitivi
  • minori barriere nell’accesso ai trasporti, all’istruzione e al mercato del lavoro aperto
  • più posti di lavoro disponibili dove sono necessarie competenze in materia di accessibilità

I servizi e i prodotti ai quali si applica la Direttiva sono davvero moltissimi:

  • computer e sistemi operativi
  • bancomat, biglietterie automatiche e check-in
  • smartphone
  • apparecchiature TV correlate ai servizi di televisione digitale
  • servizi di telefonia e apparecchiature correlate
  • accesso a servizi di media audiovisivi come trasmissioni televisive e relative apparecchiature di consumo
  • servizi relativi al trasporto passeggeri aereo, in autobus, ferroviario e per via navigabile
  • servizi bancari
  • e-book
  • e-commerce

Al momento, le microimprese (ovvero le imprese con meno di 10 dipendenti e fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro) sono esentate, ma tale esenzione potrebbe essere soggetta a future revisioni legislative

Le PMI (ovvero le imprese con meno di 250 dipendenti e fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro) con onere sproporzionato, invece possono ottenere deroghe, ma solo se dimostrano che l’adeguamento comporterebbe un costo eccessivo rispetto ai benefici.

Cosa significa rendere accessibile un sito web o un’applicazione digitale

L’accessibilità digitale impone una serie di misure, ma gli strumenti con cui questa si rende possibile sono potenzialmente moltissimi. Con la Determinazione n. 117/2022 del 26 aprile 2022, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) aveva infatti pubblicato delle linee guida, proprio in virtù delle molteplici possibilità di adeguarsi alla norma.

Così come ha fatto il più generale World Wide Web Consortium (W3C), con le Web Content Accessibility Guidelines, secondo le quali un sito web o un servizio digitale deve essere:

  • Percepibile, con almeno uno dei sensi possibili e quindi, per esempio, bisogna utilizzare testo alternativo per le immagini e sottotitoli per i video);
  • Utilizzabile, senza che all’utente vengano richieste interazioni che non può eseguire, quindi è necessario garantire una navigazione semplice e intuitiva che renda il sito utilizzabile anche per chi ha disabilità motorie;
  • Comprensibile, quindi con contenuti scritti in un linguaggio chiaro e diretto, con istruzioni facili da seguire, potenzialmente da chiunque;
  • Robusto, per poter essere interpretato in modo affidabile da una vasta gamma di tecnologie assistive, anche futuribili, pertanto con codice pulito e standardizzato che possa essere usato con l’evoluzione delle tecnologie e dei dispositivi.

Se tutto ciò renderà davvero più inclusivo il mondo del web è una domanda alla quale si potrà rispondere solo con il tempo.

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