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Blue Vision a Expo Osaka, la Liguria presenta la sua strategia integrata sull’economia del mare e l’attrattività internazionale


La Liguria ha illustrato oggi a Expo Osaka – quando in Italia era ancora notte fonda – la propria visione integrata sulla Blue Economy con il convegno “Blue Vision”, tavola rotonda ospitata nel Padiglione Italia. L’incontro ha visto la partecipazione di Massimiliano Nannini, capo di gabinetto della Regione Liguria, Alessio Piana, consigliere delegato allo sviluppo economico della Regione, Patrizia Saccone, assessore allo sviluppo economico del Comune della Spezia, e Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto.

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Apertura istituzionale – Ha aperto i lavori Massimiliano Nannini, sottolineando che “uno dei temi fondamentali di questa settimana della Liguria è la Blue Economy sviluppata a 360 gradi”. Dopo un riferimento alla vocazione storica della regione, Nannini si è concentrato sugli investimenti in corso: “La diga foranea è un esempio concreto che cambierà il volto del porto di Genova, sempre più porta d’ingresso del sud dell’Europa”. Genova, ha aggiunto, è oggi il principale hub europeo per i cavi sottomarini: “L’80% dei cavi che arrivano dall’Africa e dall’Est passano da qui”.

Sistema spezzino – Parlando di Blue Economy, Nannini ha evidenziato il ruolo della Spezia, città a cui ha dichiarato di essere molto legato per il suo passato in Marina. “La Spezia è diventata un polo di eccellenza mondiale per la nautica, con la presenza di Fincantieri e delle aziende del comparto della grande cantieristica”. Tra i progetti più innovativi, Nannini ha citato il Polo nazionale della subacquea, inaugurato un anno fa e definito “unico al mondo”. “Il dominio dei mari nella dimensione sottomarina è ancora un tema aperto, e il polo della subacquea va proprio in questa direzione”. Il quartier generale del progetto si trova alla Spezia, dove ha sede la Marina militare, e coinvolge anche altre regioni e numerose imprese del settore. “La presidente della fondazione è Roberta Pinotti”, ha ricordato Nannini.

Nautica e sperimentazione – Altro settore fondamentale è quello della nautica da diporto. Alla Spezia si concentra una delle più importanti filiere mondiali per la costruzione di imbarcazioni di lusso, mentre a Genova sono attive importanti aziende specializzate nella riparazione degli yacht. Nannini ha citato anche sperimentazioni innovative nell’ambito della Blue Economy, come la biosfera sottomarina per la coltivazione del basilico e l’affinamento del vino sott’acqua.

Economia spezzina – L’assessore Patrizia Saccone ha sottolineato i risultati raggiunti dal sistema locale: “Ringrazio Regione Liguria, in particolare Nannini e Piana, per l’impegno. La Spezia è oggi al centro di una rete strategica: non è solo un’indicazione geografica, ma una vera scelta di posizionamento”. Il porto della Spezia ha movimentato 13 milioni di tonnellate di merci nel 2024, in crescita rispetto agli anni precedenti. “La Blue Economy alla Spezia vale oltre un miliardo di euro, siamo ai vertici nazionali per densità e crescita del settore marittimo”, ha dichiarato. Saccone ha anche evidenziato l’aspetto culturale e valoriale della logistica, ricordando il profondo rispetto per il mare condiviso da Italia e Giappone. Tra i progetti citati, il Miglio Blu, area produttiva, formativa e innovativa in cui convergono difesa, cantieristica e ricerca. “Lavoriamo affinché il mare, nostra fonte di vita, resti sempre blu”.

Industria nautica – La Spezia ospita anche il Blue Design Summit, evento dedicato al rapporto tra economia del mare e design. Saccone ha citato con orgoglio i nomi più rilevanti dell’industria nautica: Sanlorenzo, Baglietto, Ferretti Riva e Italian Sea Group. “Essere qui a Osaka significa proporre un modello di collaborazione internazionale fondato sull’amicizia tra Italia e Giappone”.

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Relazioni internazionali – Giampaolo Botta ha portato il punto di vista della logistica e della portualità. “Sono orgoglioso di rappresentare una parte importante della Blue Economy. Liguria e Giappone sono legati dalla cultura del mare”, ha detto. Il continente asiatico è, secondo Botta, un mercato fondamentale: “Consuma il 60% della produzione mondiale. La Liguria deve continuare a costruire relazioni forti con questa parte del mondo”.

Occupazione e attrattività – Secondo Botta, il sistema portuale ligure – in particolare Genova e Savona – coinvolge circa 120 mila occupati, numero che supera il milione considerando tutta la Blue Economy del nord-ovest. “Gli scenari internazionali attuali ci impongono scelte inclusive verso gli investitori internazionali”, ha osservato.

Strumenti normativi – Botta ha evidenziato l’importanza delle Zone logistiche semplificate, che dimezzano i tempi autorizzativi, e delle zone franche doganali, che consentono la trasformazione delle merci senza dazi o IVA fino all’esportazione. “Queste misure possono permettere in determinati casi anche l’uso del marchio Made in Italy”, ha spiegato. Dopo tappe in Cina e Medio Oriente, Botta è ora in Giappone proprio per presentare queste opportunità. “Invito il Giappone a considerare con attenzione le occasioni di investimento in Liguria”.

Infrastrutture – Con 6,5 miliardi di euro stanziati, la Liguria si propone come caso unico in Europa per la portualità. “Stiamo lavorando anche sul cargo aereo”, ha concluso Botta, “elemento strategico per i mercati ad alto valore aggiunto e time sensitive, come quello giapponese”.

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