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al via I-Tech Innovation 2025-2026


Si apre ufficialmente il 1° luglio la nuova edizione di I-Tech Innovation Program 2025-2026, iniziativa promossa da Fondazione Golinelli e CRIF e realizzata da G-Factor, che punta a selezionare e far crescere fino a 12 startup innovative nei settori più promettenti per l’economia del futuro. L’obiettivo è ambizioso ma ormai consolidato: sostenere l’innovazione in ambiti strategici come EdTech in Life Science, Green Economy, Agritech, Foodtech, Industry 4.0, Smart Mobility e Social Impact.

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Al via I-Tech Innovation 2025-2026: sei settori strategici e 12 posti per imprese ad alto potenziale

Il programma, gratuito ed equity-free, si conferma una delle piattaforme di riferimento per startup early-stage italiane e internazionali. Le imprese selezionate beneficeranno di un percorso completamente personalizzato, costruito sulla base delle loro specifiche esigenze, con attività formative, mentorship e incontri con esperti. La sostenibilità, trasversale a tutte le fasi, sarà criterio chiave nella selezione delle candidature, aperte fino al 15 ottobre 2025.

Sei verticali per anticipare il futuro

Il percorso si articola in sei aree verticali, ognuna delle quali è collegata a partner strategici. L’EdTech in Life Science si concentra su tecnologie educative avanzate, inclusi ambienti immersivi, game-based learning e AI per la personalizzazione dei percorsi formativi. L’area AI&Data in Finance & Green Economy affronta temi cruciali come scoring alternativo, gestione del rischio, ESG reporting, stablecoin e open banking. Il comparto AgriTech & FoodTech si focalizza su agricoltura di precisione, economia circolare e nuovi alimenti. Industry 4.0 è il dominio del cloud, dell’IoT e della robotica avanzata, mentre il Social Impact promuove l’inclusione attraverso la tecnologia. Infine, il TravelTech & Smart Mobility propone modelli data-driven per una mobilità più sostenibile e accessibile.

Un percorso in due fasi verso il mercato

L’accelerazione prenderà il via a gennaio 2026. La prima fase, della durata di tre mesi, prevede 100 ore tra workshop, sessioni di formazione e mentoring, culminando il 1 aprile con il Demo Day. La seconda fase, invece, seguirà i progetti in un percorso di follow-up mirato alla preparazione dell’Investor Day previsto per il 28 maggio, dove le startup si presenteranno a investitori, fondi e business angel. Durante tutto il percorso, i team saranno seguiti da mentor di alto profilo, mentre le attività si svolgeranno negli spazi messi a disposizione dai partner bolognesi, tra cui l’Opificio Golinelli e BOOM di CRIF.



Un nuovo impulso all’innovazione nazionale


Secondo Antonio Danieli, vicepresidente della Fondazione Golinelli e CEO di G-Factor (nella foto), “siamo in una fase cruciale per l’ecosistema dell’innovazione. Dopo oltre un decennio di fermento, servono reti stabili tra istituzioni, imprese, ricerca e finanza”. In questo contesto, l’I-Tech Innovation Program rappresenta “un catalizzatore per l’open innovation e il trasferimento tecnologico”. Concorda Loretta Chiusoli, Group Chief HR Officer di CRIF e managing director di BOOM: “L’innovazione nasce dalla comunità. Vogliamo estendere il modello di accelerazione a nuovi territori, rafforzando la sinergia tra pubblico e privato”.

Gli attori della rete e il valore dell’esperienza

Fondazione Golinelli e CRIF guidano il progetto con una solida esperienza maturata negli anni. Dal 2021 a oggi, I-Tech Innovation ha raccolto oltre 1.150 candidature, accelerato 58 startup e investito direttamente in 24. G-Factor, incubatore e acceleratore di Fondazione Golinelli, ha costruito un ecosistema riconosciuto a livello nazionale, con un modello che coniuga capitale e formazione. Le startup accelerate hanno raccolto dieci volte l’investimento iniziale, a dimostrazione della solidità dell’approccio.

Bologna capitale dell’innovazione collaborativa

Oltre ai promotori, il programma conta su una rete di partner tecnici e istituzionali come BI-REX Competence Center, Emil Banca, AgroFood BIC, Aeroporto di Bologna, Città Metropolitana, Comune di Bologna, Comune di Imola e ART-ER. A tutti i partecipanti saranno offerte postazioni di lavoro, accesso a infrastrutture tecnologiche avanzate e supporto per la validazione industriale dei progetti.

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Un modello replicabile per l’Italia che vuole crescere

L’edizione 2025-2026 si conferma quindi come un punto di snodo fondamentale per lo sviluppo di un modello di innovazione italiano aperto, sostenibile, territoriale e scalabile. In un momento in cui si attende lo sblocco delle risorse dei fondi pensione per l’innovazione – fino a 2 miliardi di euro potenziali – Bologna si propone come laboratorio nazionale dove idee e competenze possono diventare impresa.



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