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Vertice al Mimit, settimana decisiva per il futuro dell’ex Ilva di Taranto – alanews


Sindacati e governo cercano intesa su sicurezza, rilancio e decarbonizzazione dell’acciaieria; Regione Puglia condiziona l’accordo alla tutela di ambiente e occupazione.

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Taranto, 7 luglio 2025 – È iniziata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) una settimana determinante per il futuro dello stabilimento siderurgico dell’ex Ilva di Taranto, fermo ormai da tempo e al centro di una complessa crisi industriale e occupazionale che coinvolge migliaia di lavoratori. Dopo il primo incontro con le parti sociali e i vertici aziendali, oggi si è tenuto un confronto tra i sindacati – Fim, Fiom, Uilm e Usb – e il ministro Adolfo Urso insieme alla ministra del Lavoro Calderone. Domani è attesa una riunione a oltranza, convocata per sciogliere i nodi riguardanti la continuità produttiva e le prospettive di rilancio degli impianti.

Sindacati in allarme: la continuità produttiva è imprescindibile

Le organizzazioni sindacali hanno espresso con forza le loro preoccupazioni: la sopravvivenza degli impianti appare fortemente compromessa a causa di numerosi problemi tecnici e gestionali. L’incidente all’Altoforno 1, il mancato riavvio dell’Afo2 e le difficoltà all’Afo4 rappresentano un’eredità pesante da affrontare. I sindacati sottolineano che senza un intervento immediato e sostanzioso dello Stato per mettere in sicurezza gli impianti, non sarà possibile garantire né la continuità produttiva né il processo di decarbonizzazione, obiettivo fondamentale fissato per il 2026 con il traguardo delle sei milioni di tonnellate annue di produzione.

Nel comunicato congiunto, Fim, Fiom e Uilm evidenziano che lo stanziamento di 200 milioni previsto dal decreto in conversione è giudicato insufficiente per rilanciare gli impianti e avviare un percorso industriale sostenibile. “Non si può basare tutto sulla speranza che l’unico altoforno in funzione non si fermi irrimediabilmente”, avvertono i sindacati, che chiedono un intervento più deciso e strutturato per evitare il collasso definitivo dello stabilimento.

La partita politica e il ruolo della Regione Puglia

Parallelamente alle tensioni industriali, si sta delineando una partita politica complessa. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha chiarito che l’adesione all’Accordo di programma interistituzionale sarà vincolata al rispetto delle condizioni poste dalla Regione stessa, segnalando la volontà di tutelare interessi locali e occupazionali. Nel frattempo, il ministro Urso ha intrattenuto colloqui telefonici con gli arcivescovi di Taranto e Genova, illustrando il piano di decarbonizzazione e ribadendo l’impegno del governo a garantire i più alti standard di sicurezza ambientale e sanitaria, nonché il mantenimento dei livelli occupazionali.

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Il confronto tra sindacati, istituzioni e governo proseguirà con la riunione di domani mattina alle 9:30 al Mimit, un appuntamento definito cruciale per definire il futuro dell’ex Ilva e avviare un percorso che possa conciliare sostenibilità ambientale e tutela del lavoro.





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