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«No al Fondo Unico Ue, la Pac resti a sostegno dei veri agricoltori»


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«La Pac deve rimanere uno strumento agricolo, dedicato al reddito degli agricoltori, alla competitività e all’innovazione. No a un Fondo Unico che annacqua le risorse e aumenta la burocrazia». È questa la posizione netta di Coldiretti Piacenza, rilanciata dal direttore Roberto Gallizioli a margine dell’Assemblea regionale di Coldiretti Emilia-Romagna, che si è svolta ieri nel Salone della Guardia della Prefettura di Bologna. A coordinare i lavori dell’assemblea il presidente regionale Luca Cotti e il direttore di Coldiretti Emilia-Romagna, Marco Allaria Olivieri – che è anche delegato confederale di Coldiretti Piacenza – insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.

Al centro del dibattito, al quale insieme al direttore Gallizioli ha preso parte una delegazione piacentina con i responsabili dei movimenti (Giovani, Donne e Senior), il futuro dell’agricoltura italiana ed europea in un contesto sempre più complesso. Tra i nodi principali, la necessità di semplificare le normative, sostenere il reddito delle imprese, contrastare le pratiche sleali e garantire la reciprocità negli scambi internazionali.

Al riguardo, Gallizioli sottolinea come «l’accorpamento dei fondi Pac e di Coesione in un unico contenitore significherebbe togliere trasparenza, aumentare l’incertezza per le imprese agricole e snaturare la vocazione della Pac. Le risorse vanno destinate a chi vive davvero di agricoltura, ai contadini veri, non disperse in logiche burocratiche e generiche».

Il direttore regionale Allaria Olivieri ha evidenziato il ruolo strategico dell’innovazione: «Con il Polo dell’Innovazione e il primo censimento sulla digitalizzazione agricola, Coldiretti punta a orientare le imprese verso un’agricoltura moderna e competitiva. Un progetto senza precedenti in Europa, che coinvolgerà oltre 10mila aziende».

Nel corso dell’assemblea si è fatto il punto sulle tante sfide affrontate nell’ultimo anno: dai danni climatici alla gestione del post alluvione, dal rilancio del settore ortofrutticolo al piano invasi con Anbi, fino alla mobilitazione nazionale contro i cibi sintetici e per rendere obbligatoria l’etichetta di origine su tutti gli alimenti in Ue.

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Tra i temi oggetto di confronto anche la questione dei danni provocati dalla fauna selvatica e la grave emergenza Psa (Peste Suina Africana), che continua a colpire duramente il territorio piacentino. Si è discusso inoltre delle difficoltà strutturali delle aree interne e montane, spesso penalizzate dalla carenza di servizi ma fondamentali per il presidio del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico grazie al ruolo attivo dell’agricoltura e dell’allevamento. Centrale anche il tema delle molecole indispensabili per sostenere le nostre produzioni agricole e garantire competitività sui mercati internazionali. «In un momento così decisivo – ha ribadito Cotti – serve una politica agricola forte, chiara, autonoma. Coldiretti è pronta a difendere le sue imprese su ogni fronte, in Italia e in Europa».



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